24 November, 2024
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Il comune di Sant’Antioco fa un primo bilancio del servizio di segnalazione di discariche abusive e cumuli di immondizia tramite WhatsApp.

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Il comune di Sant’Antioco fa un primo bilancio del servizio di segnalazione di discariche abusive e cumuli di immondizia tramite WhatsApp.

«Non avevamo dubbi sull’utilità del servizio – commenta il consigliere comunale con delega all’Ambiente Pasquale Renna – a fronte di tanti cafoni che abbandonano in maniera indiscriminata i rifiuti, vi sono tantissimi cittadini, sicuramente in misura maggiore, che offrono il proprio contributo a questa battaglia: il Comune non ha occhi a sufficienza per individuare tutti gli ammassi che costantemente vengono lasciati nei luoghi più disparati dell’isola, dal centro abitato alle località costiere, ma grazie alla preziosa collaborazione degli antiochensi, possiamo essere sicuramente più incisivi.»

Come funziona il servizio? Innanzitutto, occorre memorizzare nella propria rubrica dello Smartphone il numero 351.1277861; a quel punto, nella lista dei contatti presenti su WhatsApp, apparirà l’utente corrispondente al numero telefonico indicato: Comune di Sant’Antioco, con immagine del profilo il logo del Comune. Le segnalazioni dovranno essere testuali, con tutte le informazioni necessarie per facilitare l’intervento degli uffici: strada e numero civico quando certi, immagini o video esemplificativi e, nel caso non fosse possibile indicare la strada, la posizione GPS, inviandola direttamente dall’applicazione. L’Ufficio Ambiente raccoglie la segnalazione e valuta la modalità di intervento: talvolta è pressoché immediato, in alcune e particolari circostanze occorre più tempo. In casi, ad esempio, in cui vi è la presenza di amianto o in cui la quantità di rifiuti richiede diverse operazioni. 

«Ringraziamo i tanti cittadini che quotidianamente utilizzano lo strumento della segnalazione tramite WhatsApp – commenta il sindaco Ignazio Locci – un servizio che funziona e che si avvale proprio della partecipazione degli antiochensi. Teniamo a precisare che, se non ci fossero strumenti come questo, nel giro di qualche mese, a causa degli incivili, verremmo “sommersi” dal pattume abbandonato. Inoltre, se da una parte ripuliamo là dove l’incivile sporca, dall’altra perseveriamo nella caccia ai responsabili, piazzando le telecamere mobili di cui dispongono Vigili Urbani, Compagnia Barracellare e Ufficio Ambiente.»

Le richieste del coo
Lettera aperta ai ci

giampaolo.cirronis@gmail.com

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