Fabio Enne e Massimo Cara (CISL): «Ancora esiti inconcludenti sulla ripresa produttiva della Sider Alloys».
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Dopo la UILM-UIL, anche la CISL del Sulcis Iglesiente, con il segretario generale Fabio Enne ed il responsabile Industria del Sulcis Iglesiente Massimo Cara, sullo stato del progetto di rilancio dello stabilimento ex Alcoa, oggi Sider Alloys, di Portovesme, «ancora esiti inconcludenti sulla ripresa produttiva».
«Non intendiamo assolutamente scoraggiare i più convinti assertori della ripresa produttiva dello stabilimento ex ALCOA, ora di proprietà SIDER ALLOYS, ma è nostra responsabilità, soprattutto nei confronti delle maestranze, dirette e indirette, ribadire un concetto espresso più volte con la finalità di rendere più fluido, e perché no, più veritiero, il processo di ripartenza degli impianti – sostengono Fabio Enne e Massimo Cara -. Considerati i tempi morti che stanno costituendo una caratteristica della nuova Azienda SIDER ALLOYS, i criteri adottati per la ricollocazione dei lavoratori, il permanere di una estrema insicurezza circa un PIANO INDUSTRIALE e, soprattutto, la realizzazione di un percorso di inizio e di prospettiva sulla produzione di alluminio, vogliamo riprovare a consigliare una strada che, con l’ausilio di una spiccata e realistica volontà Politica e Industriale, può certamente costituire elemento che riaffermi assoluta certezza verso la ripresa produttiva e quindi lavorativa.»
«Siamo convinti che la sola BONTA’ da parte della SIDER rispetto alla reale volontà industriale e produttiva dello stabilimento, potrebbe bastare per annullare tutti gli artifizi che ostacolano la ricollocazione delle maestranze, così da eliminare ogni dubbio legittimo che nel tempo assume un contorno sempre più preoccupante, alimentato dai continui rinvii, da incontri a circuito chiuso che hanno poco riscontro sui risultati – aggiungono Fabio Enne e Massimo Cara –. Chiediamo alla SIDER ALLOYS l’assunzione immediata di tutti i lavoratori interessati, che in un progetto condiviso riteniamo debbano far parte del percorso di ripresa produttiva e nelle more della gradualità necessaria al raggiungimento produttivo, possano essere destinatari di un ammortizzatore sociale finalizzato alla ripresa produttiva, quindi idoneo come Ia cassa integrazione guadagni, che permetterebbe loro di essere annoverati come dipendenti e non come disoccupati, inoltre, consentirebbe a tutti coloro che sono attenti alle sorti economiche del Territorio, di avere sufficienti speranze sulla ripartenza dello stabilimento.»
«Siamo consapevoli che questa soluzione non sia priva di ostacoli di diverso genere, compresi quelli economici che l’Azienda dovrebbe sostenere, tuttavia sarebbe più che opportuno spalmare fra tutti, Azienda in primis, gli oneri del rilancio produttivo, che fino ad oggi sono tutti a carico dei soli lavoratori. In conclusione, la CISL del Sulcis, nel rilevare il non gradimento sulle relazioni industriali messe in atto – concludono Fabio Enne e Massimo Cara -, conferma Ia sua linea su un percorso trasparente, realistico e meritevole di atti concreti da parte della SIDER ALLOYS, respingendo ogni tipo di alchimia viziata e ritardevole al raggiungimento degli obiettivi.»
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