27 December, 2024
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Il Parlamento europeo chiede che l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare pubblichi i suoi studi sulla valutazione della sicurezza prima che un prodotto sia autorizzato per la vendita.

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Una proposta legislativa per consentire all’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) di lavorare in modo più efficiente e trasparente è stata approvata dal Parlamento martedì con 427 voti in favore, 172 voti contrari e 67 astensioni. Il testo rappresenta il mandato negoziale del PE per raggiungere un accordo con i Ministri UE.

Le nuove norme mirano a rendere più trasparente la valutazione del rischio e a garantire che gli studi utilizzati dall’EFSA per autorizzare l’immissione sul mercato di un prodotto siano affidabili, oggettivi e indipendenti.

Il testo propone:

  • l’accesso del pubblico a tutte le informazioni sulla valutazione di sicurezza;
  • la possibilità per EFSA di consigliare al richiedente su come fornire tutte le informazioni richieste per decidere sull’autorizzazione, per consentire di accelerare la procedura;
  • un registro comune europeo degli studi commissionati, per dissuadere le imprese che richiedono l’autorizzazione dal non presentare studi sfavorevoli alle loro domande;
  • in caso di dubbi sulle prove fornite dalle imprese, l’Agenzia potrebbe anche consultare enti terzi per verificare l’esistenza di altri dati scientifici o studi pertinenti.

Il Parlamento ha inoltre approvato una serie di criteri per decidere quali informazioni possano essere mantenute riservate, ad esempio il marchio con cui un prodotto sarà commercializzato o descrizioni dettagliate dei preparati.

Dopo la votazione, la relatrice Renate Sommer (PPE, DE) ha dichiarato di non poter sostenere l’esito della votazione e ha chiesto che il suo nome sia ritirato dal dossier.

La proposta fa seguito all’iniziativa dei cittadini europei sul glifosato, in particolare alle preoccupazioni espresse nell’iniziativa in merito alla trasparenza degli studi scientifici utilizzati per la valutazione dei pesticidi. Essa fa seguito anche a un controllo di idoneità della legislazione alimentare generale, avviato nel 2014 e completato nel gennaio 2018 dalla Commissione europea.

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