La Sardegna è stata scelta dal ministero per lo Sviluppo economico per sperimentare la rete 5G.
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La Sardegna è stata scelta dal ministero per lo Sviluppo economico per sperimentare la rete 5G. È Cagliari la sesta città italiana (con Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera) in cui il Mise ha concesso al gestore Fastweb l’utilizzo delle frequenze per trasferire i dati ad alta velocità, in 3 aree della città e una a Is Molas, per la sperimentazione legata al progetto del Joint Innovation Center sviluppato da CRS4, Huawei e Regione Sardegna. La decisione del Ministero è un importante riconoscimento alle competenze ad alta tecnologia dell’Isola, dove nei giorni scorsi è stato presentato dal Joint Innovation Center lo IOC (Intelligence Operation Center), il supercervellone che proprio dalla Sardegna darà il via alla rivoluzione smart per trasformare le città italiane ed europee in luoghi più intelligenti e sicuri. E proprio cambiare in meglio la vita dei cittadini e delle imprese è uno degli obiettivi della rete ultraveloce 5G, che non è una semplice evoluzione del 4G e, dunque, non è destinata solo alla telefonia.
«Il 5G è una piattaforma che apre nuove opportunità di sviluppo, una tecnologia per servizi innovativi che cambieranno profondamente il modo di vivere e di spostarsi dei cittadini ma anche il modo di produrre da parte delle imprese. E’ una tecnologia in forte discontinuità con il passato, con enormi potenzialità sul fronte dei servizi che potranno essere sviluppati e su quello della crescita del nostro sistema produttivo – dice l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. Per noi è un grande riconoscimento: la scelta del Ministero, infatti, non ha solo lo scopo di sperimentare la rete 5G da un punto di vista infrastrutturale, perché chiede di presentare progetti che saranno valutati anche rispetto ai servizi. Ed è su questo che ci metteremo in gioco con le professionalità del Joint Innovation Center dove la collaborazione fra Crs4 e Huawei, siglata per progetti di ricerca sulle Smart city, ha già dato risultati importanti. Siamo sicuri che il contributo di Cagliari farà la differenza nella sperimentazione nazionale e internazionale della rete 5G, e che insieme alla banda ultralarga che stiamo portando in tutti i paesi della Sardegna migliorerà notevolmente la vita dei cittadini.»
La scelta delle città italiane dove fare sperimentazione è stata calibrata su una serie di parametri e garanzie offerte: da una parte la possibilità di supportare le infrastrutture necessarie e, dall’altra, le competenze ad alta tecnologia, e di livello europeo, che consentano di portare avanti i progetti. «Noi ci siamo proposti perché siamo sicuro di avere tutte le competenze necessarie e, dunque, ora accettiamo la sfida – sottolinea il vicepresidente della Regione -. Vogliamo essere il luogo per la sperimentazione dei servizi innovativi e diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale, e sappiamo di avere le carte in regola per esserlo. Quella dell’innovazione e della digitalizzazione è una sfida trasversale, e vale ancora di più per una realtà come la Sardegna. Abbiamo più volte detto che solo attraverso una massiccia dose di innovazione tecnologica affiancata al capitale umano riusciremo a crescere, ad aprirci e a superare i limiti dell’insularità. Essere una delle sei città italiane sede di una sperimentazione internazionale ne è la dimostrazione, perché guadagniamo una posizione centrale proprio grazie a un settore in cui la Sardegna ha sempre vantato competenza ed eccellenze. Una grande opportunità, in cui la Regione crede e che supporta. La sperimentazione del 5G – conclude Raffaele Paci – è un altro importante passo in avanti verso una nuova dimensione smart della nostra città: intelligente, sicura, interattiva, sempre più a misura dei cittadini del terzo millennio.»
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