25 November, 2024
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Un esemplare di ‘Euprotto sardo’, la rarissima salamandra meglio conosciuta come ‘Tritone sardo’, è stato recuperato e liberato dal personale della Stazione del Corpo forestale di Tempio Pausania.

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Un esemplare di ‘Euprotto sardo’, la rarissima salamandra meglio conosciuta come ‘Tritone sardo’, è stato recuperato e liberato dal personale della Stazione del Corpo forestale di Tempio Pausania. L’anfibio è considerato ad altissimo rischio di estinzione in quanto uno dei vertebrati più rari e minacciati d’Europa.

Domenica scorsa, grazie alla segnalazione del proprietario di una falegnameria nella zona artigianale di Aggius, nei pressi del Rio Mannu in località Santu Bastianu, gli agenti hanno infatti recuperato l’animale tra le cataste di legname. Si tratta di un giovane esemplare di Euproctus platycephalus, lungo circa quattro centimetri e apparentemente in buone condizioni. Massima la cura per l’animale ad alto rischio di estinzione, che ha viaggiato in un contenitore dotato di ghiaia per riprodurre il più possibile le condizioni naturali. Espletate le procedure previste dalla normativa in materia di conservazione della specie, l’anfibio è stato liberato in un sito idoneo lungo il corso del Rio Turrali, in una località poco distante dalla zona artigianale.

L’Euprotto Sardo, detto anche Tritone Sardo, è un anfibio urodelo (appunto una piccola salamandra), endemico della Sardegna, molto raro e localizzato. Oltre ad essere protetto dalla normativa regionale e nazionale sulla caccia, dalla Convenzione di Berna ed inserito nella Direttiva Europea sugli habitat naturali, rientra nella cosiddetta “lista rossa” dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN, International Union for Conservation of Nature) fondata oltre 60 anni fa con la missione di «influenzare, incoraggiare ed assistere le società in tutto il mondo a conservare l’integrità e diversità della natura e di assicurare che ogni utilizzo delle risorse naturali sia equo ed ecologicamente sostenibile». Un inserimento in lista che include perciò l’anfibio nel massimo grado di protezione di specie animali esistente al mondo.

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