21 November, 2024
HomeLavoroArtigianatoAntonio Matzutzi (presidente Confartigianato Sardegna): «La ripresa della Sardegna passa anche attraverso la valorizzazione dei beni culturali».

Antonio Matzutzi (presidente Confartigianato Sardegna): «La ripresa della Sardegna passa anche attraverso la valorizzazione dei beni culturali».

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Calano gli investimenti pubblici per gli interventi di manutenzione, protezione e restauro dei beni culturali della Sardegna ma crescono le imprese sarde che si specializzano nella cura e recupero di monumenti e immobili di pregio.

Secondo l’elaborazione realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna su dati MISE-DpS-ISTAT, le erogazioni statali verso l’Isola sono passate dai 319 milioni annui nel triennio 2007-2009 per arrivare ai 228 milioni del 2014-2016, per una spesa media annua pro capite di 137 euro, registrando così un calo secco triennale di 92 milioni e una contrazione negativa percentuale del -28,7%. La nostra Isola, in ogni caso, è la sesta regione per spesa media pro capite con al primo posto la Valle d’Aosta (1.443), seguita dalla provincia di Bolzano (416), Trento (323). Ultima la Puglia con soli 65 euro a testa.

Al contrario, crescono le imprese locali specializzate nella conservazione e manutenzione di questi preziosissimi beni: sono 10.519 e negli ultimi 3 anni sono aumentate del 2%. Di queste ben 7.714 sono artigiane: 2.981 si occupano di installazioni di impianti elettrici e idraulici, 3.547 di completamento e finitura di edifici, 24 di attività di conservazione e restauro opere d’arte e 1.427 di servizi per edifici e paesaggio.

«Investire in interventi di manutenzione, protezione e restauro dei beni culturali e ricreativi della Sardegna – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – porterebbe, sicuramente, anche alla crescita del flusso di turistiIl recupero del gap di spesa, rispetto a quello del 2007-2009 (ben 92 milioni di euro in meno sulle erogazioni 2014-2016, per l’acquisto di beni e servizi per il settore Cultura) – aggiunge Antonio Matzutzi – si tradurrebbe in Sardegna in circa 1.100 nuovi posti di lavoro nelle oltre 10 mila imprese che si occupano di installazione di impianti, completamento e finitura di edifici, attività di conservazione e restauro di opere pubbliche e attività di servizi per edifici e paesaggio (più di 2 terzi artigiane).»

A livello provinciale, prendendo come riferimenti i confini delle vecchie province, 2.828 imprese artigiane si trovano in quella di Cagliari, 2.991 a Sassari, 1.297 a Nuoro e 588 a Oristano.

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