La Camera ha approvato la mozione sul blocco dell’esportazione di bombe verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, soddisfazione del Comitato Riconversione RWM.
[bing_translator]
La Camera dei deputati ha approvato ieri la mozione 1/00204, primo firmatario Pino Cabras, col parere favorevole del governo, recante iniziative per il blocco dell’esportazione e del transito di bombe per aereo e missili verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti.
Il Comitato Riconversione Rwm ha accolto con soddisfazione l’approvazione della mozione, «che differisce solo parzialmente da quelle presentate da LEU, PD e Fratelli d’Italia – costituisce un risultato importantissimo per tutte le organizzazioni della società civile italiana ed europea, con le quali il Comitato ha intensamente collaborato negli ultimi anni per la promozione della pace in Yemen e nel mondo – sostengono i portavoce del Comitato Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita -. E’ evidente che lo stop dell’esportazione delle bombe prodotte nello stabilimento sardo della Rwm Italia Spa non potrà fermare subito la guerra ma è altrettanto chiaro che si tratta di un’assunzione di responsabilità necessaria per rimettere nel giusto ordine di priorità gli interessi commerciali del nostro paese e il perseguimento della pace nel mondo, in accordo col principio costituzionale di ripudio della guerra. Una scelta che non mancherà di generare risposte di pace a livello europeo e internazionale».
«Si trova, nella mozione, anche il riferimento alla necessità di finanziare la riconversione dell’industria bellica verso altre forme produttive, rispettose della vita umana e dell’ambiente, anche se, purtroppo, non viene ribadito nella parte dispositiva – aggiungono Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita -. Il Comitato richiama l’attenzione di tutti gli attori istituzionali sul tema della salvaguardia dei posti di lavoro dei circa 300 lavoratori della fabbrica iglesiente, i quali non devono subire le conseguenze di un eventuale chiusura dello stabilimento e conseguente delocalizzazione, da tempo minacciati dalla proprietà in caso di ostacoli esterni al preventivato aumento di produzione.»
«Riteniamo che non si possano scaricare su lavoratori e territorio le conseguenze di 3 anni di ipocrisie politiche, durante i quali si sono illuse le maestranze e le istituzioni locali della regolarità dell’esportazione verso la coalizione saudita. Una delle condizioni della vera ricerca della pace è la giustizia sociale e sarebbe oltremodo ingiusto che, a pagare gli errori dei governi che si sono succeduti dal 2016 ad oggi, siano solo i lavoratori e i cittadini del Sulcis Iglesiente. Per questo motivo – concludono Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita -, il Comitato chiede l’immediato interessamento del presidente del consiglio Giuseppe Conte, del presidente della regione Solinas, del consiglio regionale, dei sindacati e del mondo imprenditoriale e accademico, al fine di promuovere e sostenere, in maniera coesa, la messa in atto di attività alternative a quelle della produzione di bombe, anche con una appropriata legge regionale.»
NO COMMENTS