Stasera nuovo appuntamento con “Parole sotto la torre”, alla tonnara #Su Pranu di Portoscuso.
“Parole sotto la torre”, avanti tutta. Domani, venerdì 25 luglio, alle 22.00, con Tutti i colori del buio un tris di autori moderati da Gianni Biondillo (Portoscuso, #Tonnara Su Pranu, location di tutti gli appuntamenti): Nicola Fantini, traduttore e scrittore, Nostra Signora degli scorpioni (con Laura Pariani, Sellerio, 2014) il suo ultimo libro; Davide Longo, regista di documentari e autore di testi per il teatro e per la radio, ha pubblicato i romanzi L’uomo verticale (Fandango, 2010) e Il caso Bramard (Feltrinelli, 2014), insegna scrittura alla Scuola Holden di Baricco; Laura Pariani, pittrice, sceneggiatrice, autrice di una ventina di opere teatrali e romanziera. Tra le ultime opere: Milano è una selva oscura (Einaudi, 2010), La valle delle donne lupo (Einaudi, 2011), Nostra Signora degli scorpioni (con Nicola Fantini, Sellerio, 2014).
Agli incontri canonici nell’edizione 2014 di “Parole sotto la torre” si aggiungono i momenti di Aperitivo con l’Autore. Sempre venerdì 25, ma alle 19.30, Sulcis: antiche arti, giovani innovatori, project e graphic designer, esperti di settore, Olga Bachschmidt, Annalisa Cocco, Mario Figus, moderati da Gianni Biondillo, si confronteranno su un tema di particolare importanza per la cultura e l’economia dell’Isola: il patrimonio dell’artigianato sardo, contaminato dall’innovazione progettuale, con il contributo del design contemporaneo, può salvarsi adattandosi alle nuove strategie del mercato che sono in grado di valorizzare le antiche arti del “saper fare”.
Sabato 26, sempre alle 19.30, solllecitata da Saverio Gaeta, parlerà de La felicità proibita Anna Rita Briganti. Giornalista culturale e scrittrice, scrive di libri sul cartaceo e sul digitale di Repubblica. Ha appena debuttato con il suo primo romanzo Non chiedermi come sei nata (Cairo Editore).
A seguire, alle 21.00, riprende la programmazione “usuale” con Figurelle: sotto i riflettori il LabPerm (Laboratorio Permanente di Ricerca sull’Arte dell’Attore) di Domenico Castaldo e la Figurelle Orkestar. Le fi’urelle in dialetto napoletano rappresentano le immagini dei calciatori e quelle dei santi. Qui diventano “figurelle” canore e teatrali, parola e musica si inseguono in una commistione fatta di musicalità popolare, teatralità, umanità e poesia.
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