Mozione di tre consiglieri di minoranza del Consiglio comunale di Carbonia sulle criticità del reparto di Ostetricia e Ginecologia del CTO di Iglesias.
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I consiglieri comunali di minoranza Michele Stivaletta, Massimo Usai e Federico Fantinel hanno presentato una mozione al presidente del Consiglio comunale Daniela Marras ed al sindaco di Carbonia, Paola Massidda, sulle criticità del reparto di Ostetricia e Ginecologia del CTO di Iglesias.
«Fino al 26 ottobre 2016 il reparto di Ostetricia e Ginecologia operava con buon risultati presso il presidio ospedaliero Sirai di Carbonia – scrivono i tre consiglieri di minoranza del comune di Carbonia -. La riorganizzazione della sanità sarda, voluta dalla precedente Giunta regionale, ha cancellato il reparto ed ha trasferito tutto presso il CTO di Iglesias, in palese contrasto con i principi disposti dallo stesso piano sanitario, secondo i quali il punto nascite dovrebbe essere collocato con l’emergenza-urgenza.»
«La grave situazione in cui versano gli utenti ed i lavoratori del CTO di Iglesias è stata oggetto di una dettagliata nota di denuncia inviata agli avvocati incaricati da dieci dirigenti medici ed indirizzata alla dirigenza regionale e locale dell’ATS, al ministro della Salute del Governo italiano ed al neo assessore regionale della Sanità – aggiungono Michele Stivaletta, Massimo Usai e Federico Fantinel -. La denuncia riguarda soprattutto i gravi rischi per la vita che corrono le puerpere ed i neonati per una molteplicità di ragioni, tra le quali: i lunghi tempi di attesa nei casi in cui si rendessero necessarie delle trasfusioni di sangue (oltre 90 minuti); indisponibilità ed irreperibilità del cardiologo e del chirurgo di Chirurgia generale, trattandosi di struttura (quella del CTO) deputata ad interventi programmati in week surgery; indisponibilità del laboratorio analisi, del centro trasfusionale e del reparto di Rianimazione, non presenti al CTO.»
«La denuncia è stata presentata dai dirigenti medici del CTO e dai medici impiegati del reparto di Ostetricia e Ginecologia e la relativa notizia è stata altresì diffusa dagli organi di informazione regionali – sottolineano ancora Michele Stivaletta, Massimo Usai e Federico Fantinel -. Tutto ciò si ripercuote, oltre che sul pericolo per l’incolumità delle pazienti e dei neonati, altresì sul numero di puerpere che si rivolgono ad altre strutture ospedaliere, con inesorabile ridimensionamento dei numeri relativi ai nuovi nati presso il CTO, che dovrebbe essere il solo punto di riferimento per tutto il Sulcis Iglesiente e che dovrebbe oltrepassare la soglia di 500 nascite annue. La situazione è divenuta grave, inaccettabile e non più tollerabile.»
Fatte queste premesse e considerazioni, la mozione, se approvata, impegnerà il sindaco e la Giunta comunale di Carbonia «affinché si attivino immediatamente nei confronti dell’ATS e/o proseguano, rafforzando l’azione sino ad oggi posta in essere nei confronti dell’Azienda, al fine di risolvere le annose problematiche del reparto di Ostetricia e Ginecologia presso il CTO di Iglesias e facciano tutto quanto in loro potere per ricondurre il punto nascite presso il presidio ospedaliero Sirai di Carbonia, in quanto deputato all’emergenza-urgenza».
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