Dopo Cannigione, Golfo Aranci e Loiri Porto San Paolo, la Regione punta un faro sui porti turistici di Porto Torres, Stintino, Alghero, Fertilia.
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Dopo Cannigione, Golfo Aranci e Loiri Porto San Paolo, la Regione punta un faro sui porti turistici di Porto Torres, Stintino, Alghero, Fertilia. È la seconda tappa del monitoraggio portato avanti dall’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia con l’obiettivo di arrivare prima possibile a un piano della portualità che nelle intenzioni dell’assessore «consenta di indirizzare la spesa in maniera precisa, in modo da completare al più presto la rete dei porti e renderla efficiente». «Il tutto – aggiunge Roberto Frongia – in un’ottica di efficientamento del sistema e razionalizzazione della spesa, evitando così di elargire finanziamenti senza ordine di priorità e criteri.»
Step successivo sarà la stesura della legge sulla diportistica.
I sopralluoghi, propedeutici alla creazione di una banca dati dettagliata che consenta di tracciare un quadro chiaro della situazione attuale e delle necessità, sono concentrati sulle infrastrutture portuali per le quali l’Assessorato ha urgenza di acquisire ulteriori informazioni e termineranno a metà settembre. L’attenzione della Regione è concentrata però su tutti i porti turistici di competenza, 37 in totale che diventano 50 se si considerano anche quelli di competenza dell’Autorità di sistema portuale.
Il sistema porti della Sardegna (che tra pubblici, privati e approdi comprende 80 infrastrutture portuali) «deve diventare una delle leve di attrazione del turismo, capace di favorire e incentivare modi alternativi di vivere la nostra Isola, che non deve essere più solo meta di transito ma approdo stanziale. Per questo stiamo lavorando insieme all’assessore del Turismo Gianni Chessa», ha concluso Roberto Frongia. In calendario ci sono anche i sopralluoghi presso i porti di Arbatax, Torre Grande e Marceddì.
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