E’ una Dinamo senza limiti quella vista nelle ultime settimane, sia in campionato sia in Champions League, confermatasi ieri al PalaVerde di Treviso, uno dei templi della pallacanestro italiana.
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E’ una Dinamo senza limiti quella vista nelle ultime settimane, sia in campionato sia in Champions League, confermatasi ieri in maniera spettacolare anche al PalaVerde di Treviso, uno dei templi della pallacanestro italiana. Una squadra bella e vincente che manda un segnale preciso a tutte le avversarie che puntano allo scudetto, ad iniziare dalla capolista Virtus Segafredo Bologna e dall’Olimpia Milano.
«Questa sera Treviso ha messo l’anima in campo e credo sia un segnale importante per voi – ha commentato ieri sera il coach biancoblu Gianmarco Pozzecco, al termine della splendida cavalcata dei suoi ragazzi -. Erano anni che non tornavo a Treviso e, prima di commentare la partita, ci tengo a sottolineare che è stata un’emozione perché quando ho giocato a pallacanestro questa era una piazza dove era bello e altrettanto difficile venire a vincere. Abbiamo fatto un percorso in parallelo con la Benetton e ho esordito qui in serie A. Sono contento per questa città perché avete dimostrato come pubblico, società e organizzazione di meritare la serie A ed il ritorno di questa piazza nella principale ribalta cestistica è positivo per tutto il movimento.»
Gianmarco Pozzecco ha quindi analizzato la partita partendo da un episodio: «Quando ho preso il tecnico i miei ragazzi sono venuti ad abbracciarmi e in quel momento avrei potuto smettere di allenare: questi sono segnali che contano più di tutto, e l’attestato di stima dei miei ragazzi è assolutamente fuori classifica. Ho finito gli aggettivi per descriverli, sono straordinari e li ringrazio infinitamente».
«Per me la transizione difensiva è importante ed è un aspetto su cui lavoriamo molto. Ho avuto altri allenatori che facevano molto affidamento su una buona transizione difensiva anche perché quando vai avanti è normale che la squadra avversaria tenda a correre ma se riesci, magari dopo una palla persa, ad avere la leggerezza di continuare a giocare e rientrare in difesa resti in controllo. Siamo stati bravi perché, anche quanto Treviso ha messo tre triple di fila, abbiamo continuato a giocare con la stessa faccia e la stessa modalità la nostra pallacanestro. Generalmente ci affidiamo molto al gioco interno ma oggi siamo stati molto bravi sul perimetro, complice anche la buona difesa veneta sui nostri lunghi. Sono contento della mia squadra, c’è grande altruismo e i ragazzi si passano la palla volentieri – ha concluso il coach della Dinamo -: la più grande virtù di un giocatore deve essere la volontà di passare la palla.»
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