25 November, 2024
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Anita Pili: «Il Piano per la metanizzazione della Sardegna è entrato nella fase attuativa».

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«Il Piano per la metanizzazione della Sardegna è ormai entrato nella fase attuativa.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, dopo il parere favorevole di compatibilità ambientale della Commissione tecnica nazionale (Ctvia) sul progetto del tratto nord della dorsale che porterà il metano in Sardegna.

«L’autorizzazione appena ottenuta aggiunge un altro tassello alla prospettiva di transizione energetica per la Sardegna – ha aggiunto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili -. L’infrastruttura consentirà anche alla nostra regione di contribuire allo spegnimento delle centrali e al pieno raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Attendiamo ora gli ultimi passaggi, fiduciosi che si arrivi alla conclusione di un iter che compenserà il gap infrastrutturale che si è protratto per troppi anni a svantaggio dei cittadini sardi e dell’industria. Basti pensare che ogni anno l’assenza del metano costa alla Sardegna 400 milioni di euro. Per questa ragione, la Giunta regionale ha inserito la metanizzazione come obiettivo primario per la nostra Isola. Continuerà il nostro impegno affinché si sciolga  il cruciale nodo della perequazione, la ripartizione degli oneri connessi alle opere di infrastrutturazione della Sardegna, prevedendo che, in attesa di un’auspicabile tariffa unica nazionale, l’Isola sia associata a uno degli ambiti tariffari già formati dall’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e che garantisca quindi ai cittadini e alle imprese sarde un costo del gas naturale paragonabile a quello sostenuto dagli altri cittadini italiani.»

Il progetto, denominato “Metanizzazione Sardegna” settore centro-nord, interessa i territori di tre province (Sassari, Nuoro e Oristano) e 43 comuni, prevedendo come principale intervento la realizzazione di tre metanodotti principali di lunghezza complessiva di circa 237 chilometri: metanodotto Palmas Arborea – Macomer (50,100 km); metanodotto Macomer – Porto Torres (78,680 km); metanodotto Macomer – Olbia (108,325 km).

L’opera verrà completata con la realizzazione di otto linee secondarie (circa 112 chilometri), funzionalmente connesse alle linee principali, che assicureranno il collegamento tra la nuova struttura di trasporto e le diverse utenze presenti sul territorio: metanodotto Derivazione per Alghero (18,460 km); metanodotto Stacco per comune di Ittiri (0,305 km); metanodotto Derivazione per Nuoro (54,260 km); metanodotto Stacco per comune di Pozzomaggiore (1,055 km); metanodotto Allacciamento per Sassari (6,280 km); metanodotto Allacciamento per Siamanna (5,330 km); metanodotto Allacciamento per Suni (15,500 km); metanodotto Allacciamento per Thiesi DN 150 mm (10,455 km).

La profondità media di posa in opera del metanodotto sarà dì circa 2 metri, incrementabile in funzione delle condizioni locali, in particolare dove verranno realizzati attraversamenti di corsi d’acqua, infrastrutture (strade e ferrovie) e aree di particolare pregio ambientale con modalità ‘trenchless’ (tecnologia a basso impatto ambientale). Oltre alla posa in opera delle condotte principali e secondarie, è prevista la realizzazione di tutte le infrastrutture fuori terra, in particolare dei cosiddetti Pidi (Punti di intercettazione e derivazione importante), Pil (Punti di intercettazione di linea), Pida (Punti dì intercettazione con disgaggio di allacciamento), che occuperanno complessivamente circa 31.000 metri quadri di superficie.

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Mons. Antonello Mura
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