Susi Ronchi (Corecom Sardegna): «Coronavirus: l’informazione sarda dia ancora grande prova di rispetto del pluralismo»
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«La pandemia da Coronavirus ha sconvolto le nostre vite e stravolto anche l’ordine di priorità nel vasto mondo dell’informazione, modificando i normali ritmi delle redazioni e imponendo nuove e stringenti misure di sicurezza. Nel difficilissimo quadro determinato dagli eventi degli ultimi mesi, i giornalisti e gli altri operatori – affrontando pesanti sacrifici personali – hanno dimostrato che l’informazione è davvero un bene essenziale della società sarda: dal web ai telegiornali, dai quotidiani alle radio ed alle agenzie.»
Lo scrive, in una nota, Susi Ronchi, presidente del Corecom Sardegna.
«In tanti casi abbiamo assistito alla polarizzazione della comunicazione intorno alle poche istituzioni che si sono assunte il compito di aggiornare e comunicare i tristi bollettini quotidiani – aggiunge Susi Ronchi -. Nel racconto della vita politica dell’Isola, questo fenomeno ha di fatto determinato, spesso, una diminuzione delle voci che compongono il quadro politico che sono risultate schiacciate dalla comunicazione di pochi. Questo fatto non è stato determinato da cattiva volontà dei giornalisti, ma dalla necessità di comunicare l’emergenza. In questi giorni in cui si apre la cosiddetta Fase 2, il Corecom Sardegna rivolge un appello a tutti gli operatori dell’informazione affinché rappresentino – con la consueta professionalità – l’intero quadro delle forze politiche sarde, nessuna esclusa, attraverso la narrazione del confronto politico, anche aspro, che è continuato in queste settimane tra i vari partiti e che è stato meno rappresentato in virtù di quanto finora esposto.»
«Siamo certi che il rispetto del pluralismo passi da una rappresentazione a più voci, in cui ciascun partito possa avanzare le sue proposte per il bene della nostra terra e del nostro popolo – conclude la presidente del Corecom Sardegna -. L’informazione sarda ha dato in passato grandi prove di rispetto del pluralismo: chiediamo che questo continui ad accadere.»
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