Ignazio Locci (FI): «È ora di dire basta agli sprechi e sì a una gestione dell’acqua che vada incontro ai bisogni dei sardi».
Presa di posizione del consigliere regionale Ignazio Locci (Forza Italia), sulla gestione del servizio idrico da parte di #Abbanoa.
«Negli ultimi tempi – scrive Ignazio Locci in una nota – i disagi causati dai disservizi di #Abbanoa hanno subito un preoccupante rialzo. Crescono i casi di spiacevoli slacci delle utenze e di fatturazione irregolare, responsabile di cifre esorbitanti nelle bollette. E come se non bastasse, l’inarrestabile chiusura degli uffici periferici, meschina operazione di razionalizzazione dei servizi, allontana i cittadini dall’ente, sempre più sordo rispetto alle esigenze delle famiglie. Il tutto si traduce in proteste degli utenti per disservizi che hanno raggiunto livelli inconcepibili: i contenziosi tra cittadini e il gestore unico del servizio idrico in Sardegna, infatti, sono innumerevoli, mentre la società – complice una Regione che pare non interessarsi al problema – prosegue nella gestione fallimentare del servizio. Ma le inefficienze di Abbanoa non si limitano ai rapporti diretti con i cittadini: la Sardegna è costellata da depuratori vecchi e mal gestiti. Basti pensare a ciò che accade nelle cittadine turistiche con l’avvento della stagione estiva e l’arrivo dei vacanzieri: le strutture di depurazione si rivelano incapaci di smaltire al meglio le acque, creando intasamenti, imbarazzanti sversamenti nel mare, odori nauseabondi.»
«L’insieme di questi fattori – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – concorre a delineare il quadro di un ente dalla struttura farraginosa ed elefantiaca, incapace di essere vicino agli utenti e alle loro esigenze. La Giunta deve impegnarsi al più presto per mettere mano su Abbanoa, affinché consegni ai sardi una società che, chiamata a gestire un bene primario e pubblico come l’acqua, funzioni nel migliore dei modi. Ma soprattutto, Francesco Pigliaru e i professori devono affrontare l’annoso problema della fatturazione. La sfida è garantire una fatturazione bimestrale: questa opzione, naturalmente, consentirebbe rate più “umane” e sostenibili. L’emissione delle bollette con cadenze troppo lunghe dà, infatti, origine al meccanismo di applicazione di prezzi più alti. È ora di dire basta agli sprechi – conclude Ignazio Locci – e sì a una gestione dell’acqua che vada incontro ai bisogni dei sardi.»
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