Il Consiglio regionale ha approvato la legge che istituisce le borse di studio destinate ai giovani laureati sardi in medicina
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I giovani laureati sardi in medicina potranno usufruire di borse di studio aggiuntive regionali. È la principale novità introdotta dalla legge, presentata da Giorgio Oppi, Gianfilippo Sechi, Antonello Peru, Pietro Moro, Domenico Gallus del gruppo consiliare UDC Cambiamo, approvata questa mattina in Consiglio regionale.
«Abbiamo voluto dare un segnale forte investendo sui nostri giovani laureati in medicina e allo stesso tempo abbiamo fissato requisiti ed obblighi per fare in modo che dopo la specializzazione possano svolgere la loro professione nel sistema regionale sardo», spiega il consigliere dell’UDC Giorgio Oppi.
«La legge che avevamo presentato in commissione era sicuramente più organica ma purtroppo anche a causa dell’impugnazione da parte del governo si è perso molto tempo e oggi abbiamo dovuto far fronte ad un’emergenza – aggiunge il leader dell’UDC -. Avremmo rischiato di perdere il treno e invece con l’approvazione di oggi diamo un’opportunità in più a 190 studenti sardi che a seguito dell’introduzione del concorso unico nazionale sarebbero stati costretti, nella migliore delle ipotesi, a completare la loro formazione lontano dall’isola. Sicuramente saranno necessari dei correttivi e bisognerà incrementare le risorse perché non dimentichiamo si dovrà intervenire anche per le borse di studio delle altre specializzazioni. Per quelle di medicina c’era un’urgenza particolare che implicava un intervento immediato. Voglio ricordare che da quattro anni dico che sarebbero praticamente scomparsi in Sardegna i pediatri di libera scelta e i medici di base, e questo mentre si continuava a parlare delle case della salute ben sapendo che senza queste figure non possono andare avanti. E allora l’importante ora era fare questo primo indispensabile passo – conclude Giorgio Oppi -. Lo abbiamo fatto ben sapendo che ne saranno necessari anche altri ma l’obiettivo che ora possiamo raggiungere è di dare ai nostri studenti la possibilità di formarsi in Sardegna ma anche di garantire un adeguato turn over al nostro sistema sanitario regionale.»
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