22 November, 2024
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“Caras e Caratzas”, fino a domenica 25 ottobre in mostra, a Carbonia, le opere dell’artista Lorenzo Cuccuru

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Proseguono, a Carbonia, le mostre d’arte presso il Circolo Soci Euralcoop. Dal 9 al 23 ottobre con proroga sino al domenica 25 ottobre, si sono potute ammirare le opere del pittore Lorenzo Cuccuru. La mostra intitolata “Caras e Caratzas”, visi e maschere, è stata inaugurata il 9 ottobre ed è stata visitabile tutte le sere, dal lunedì al sabato.

Nativo di Pozzomaggiore, piccolo paese in provincia di Sassari, Lorenzo risiede ormai da tanto tempo a Carbonia. Tante sono le passioni che lo animano ma due in particolare occupano gran parte del suo tempo: la pittura e l’amore smisurato per la sua Sardegna.

Sin da piccolo, ogni superficie attirava la sua attenzione per essere disegnata. Sino al 1970 i suoi “strumenti” sono stati matite, penne ed inchiostro di china, poi su consiglio di un amico, si è inoltrato nel fantastico mondo dei colori, sperimentando ed intraprendendo, come autodidatta, sempre nuove sfide. I tre anni successivi gli hanno regalato numerose soddisfazioni attraverso mostre e concorsi locali e nazionali. Il suo amore per la Sardegna lo ha poi portato lontano da casa, per attraversare questa terra e studiare da vicino usi, costumi e tradizioni culturali.

Tra le sue tele spiccano cavalli, ardie, figure fantastiche legate alla tradizione popolare sarda e raccolte nel libro “Contos de foghile”,che ha avuto modo di presentare in diverse scuole, per non far dimenticare importanti tradizioni popolari sarde. In un altro suo libro, intitolato “Carresecare”, sono raccolte 50 tavole sui riti del carnevale sardo.

Lorenzo si definisce un “pittore ricercatore” che riscopre e valorizza particolarità culturali del passato che rischierebbero di essere dimenticate.

La sua sardità è molto pronunciata nelle opere ricche di espressione, immagini che parlano, raccontano.

Nella mostra “Caras e Caratzas”, visi di donne dagli sguardi vivi, capaci di comunicare stati d’animo, primi piani di donne in costume sardo di varie zone e maschere carnevalesche tipiche sarde, fanno bella mostra, catturando l’occhio dell’osservatore più attento, per la capacità di procurare emozioni forti, tali da riportare il fruitore indietro nel tempo.

Nadia Pische

   

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