22 November, 2024
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27 gennaio 2021: fare memoria, anche di te! – di Barbara Ferrari

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Gian Piero.
Voglio fare memoria di te. Chiamandoti per nome, quel nome che anche tu hai ricevuto in dono, come tutti.
Un nome che dice chi sei stato, un nome che è stato la tua storia di piccolo e di forte. Un nome che è stato la tua vita consegnata, non immune dalla sofferenza e dalla fatica, realtà queste che attraversano tutte le vite, e che tu hai saputo e voluto interrogare, tra una sigaretta e un’altra, tra un colloquio con Dio e un silenzio interiore, tra una canzone e una lettura. Con arte.
Sì, faccio memoria di te anche come un artista. Artista, come definisco anche Dio (Lui non me ne voglia), mentre creava. E gli artisti, si sa, soffrono molto, non sempre son compresi, non sempre son considerati “normali”, cioè «obbedienti alle norme, alle regole del politically correct». Hanno un modo di vedere la realtà con la pelle, percepiscono gli infrasuoni dei cuori e, spesso, non conoscono e/o sposano le mezze misure. Sono una apocalisse, sono quel “magari tu fossi freddo o caldo”, che decide di dire “no!” alla tiepidezza, rinunciando ad essere vomito.
Gian Piero.
Artista nella vita, menestrello di Dio, capace di intercettare i ritmi e le danze dello Spirito in quanti hai incontrato, solo perché, in umiltà, semplicità e lode, ti sei lasciato “suonare” anche tu. Sì, Cristo ha fissato il suo sguardo su di te e ti ha chiamato nella sua Chiesa, presbitero nella sua Chiesa, in questa madre nel cui grembo tutti cresciamo: empi, adulteri, farisei, pubblicani, traditori, lupi, agnelli, serpenti velenosi, aspidi, pantere e leoncelli, mucche e orsi… resi giusti, resi capaci di “dimorare insieme” solo per Grazia, solo per l’abbondanza di Misericordia che fonda la comunione e ci fa camminatori.
Gian Piero.
La tua parola, eco della Sapienza, è stata manna anche per me, quando, nuda d’orgoglio e di superbia, ho messo la mia storia nei tuoi orecchi, senza vergogna. Storia che tu hai saputo ascoltare e leggere, anche nelle sue righe storte, riconsegnadomi alla Luce, alla Verità.
Gian Piero, ora, corri, vai, benedetto del Padre! Ricevi il Regno preparato da te fin dal Principio. Perché, come uomo, come ministro dell’altare e servo della storia, hai dato da mangiare un pane di vita eterna, hai dato da bere il sangue della salvezza, hai accolto lo straniero che c’è in ognuno, hai vestito e rivestito la dignità di ogni fratello, hai visitato le nostre malattie e prigioni… Tu, piccolo tra i piccoli.
Tendi la tua mano, ora, a Colui che ti tende la mano per stare in eterno con te, e tu con Lui e con tutti i poveri!
La tua Pasqua ci dice ancora: «Coraggio! Non temere! Con Gesù andrà tutto bene!»

Suor Barbara

suorbi@gmail.com

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