Romina Mura (Pd): «La crisi della Portovesme srl diventi un caso nazionale»
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«Si deve evitare in qualsiasi modo la fermata della linea produttiva alla Portovesme srl, occorre costruire un tavolo nazionale con Governo, azienda, Enel, sindacati, per trovare una soluzione che risponda all’emergenza, e poi bisogna lavorare su interventi strutturali a livello europeo, per arrivare a unapprovvigionamento e stoccaggio congiunto che limiti l’impatto delle oscillazioni dei costi dell’energia. Inaccettabile l’atteggiamento della Regione, che non è in prima linea in questa contingenza, mentre altre Regioni come il Veneto di Zaia sono già impegnate a provare in tutti modi a evitare fermate di processi produttivi che hanno impatti sull’occupazione.»
Lo ha detto oggi, a Portovesme, la presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati Romina Mura (Pd), incontrando i rappresentanti sindacali dell’azienda Portovesme srl, primario produttore di zinco e piombo in Italia, che ha annunciato l’intenzione di fermare la produzione di zinco a causa “degli spropositati prezzi dell’energia”.
«E’ essenziale attivare nella legge di bilancio il fondo di cui ha parlato il ministro Giancarlo Giorgetti – ha spiegato la parlamentare – per sostenere le Pmi e le aziende energivore di fronte a un insostenibile aumento dei costi dell’energia. In questo fondo ci deve essere Portovesme e per questo indirizzerò al Ministro un’apposita interrogazione. Non possiamo rischiare che Portovesme si fermi: sarebbe l’impoverimento di mille famiglie e il colpo di grazia al Sulcis e alla Sardegna in generale. Inoltre – ha concluso Romina Mura – c’è il serio rischio che fermando una linea di produzione così importante si metta a rischio una fetta di mercato che potrebbe trovare un altro canale.»
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