Sabato 12 marzo, a Buggerru, nell’Aula consiliare verrà proiettato il documentario Le Spose del Grand Hornu, di Paolo Carboni e Carmìna Conte
Domani, sabato 11 marzo, alle ore 17.00, nell’Aula consiliare del comune di Buggerru verrà proiettato il docufilm Le Spose del Grand Hornu, di Paolo Carboni e Carmìna Conte, dedicato alla vicenda dell’emigrazione mineraria dal Sulcis Iglesiente e dalla Sardegna verso le miniere del Belgio negli anni ’50 del secolo scorso. In allegato la locandina, in cui compare ancora la vecchia location dell’ex Centrale, in cui non è stato possibile effettuare la proiezione per sopraggiunte difficoltà.
L’iniziativa è promossa dal comune di Buggerru con il patrocinio della Commissione Regionale Pari opportunità della Regione Sardegna.
Il programma prevede alle ore 17.00 i saluti e l’apertura dei lavori di Simona Spada, assessora della Cultura, Spettacoli ed Eventi e Pari opportunità del comune di Buggerru; seguirà la presentazione di Maristella Casula, Commissaria per le Pari opportunità Regione Sardegna; alle 17,15 è prevista le proiezione del docufilm Le Spose del Grand Hornu; alle 18.00 gli interventi degli autori Paolo Carboni, regista e Carmìna Conte, giornalista.
Le Spose del Grand Hornu racconta la vicenda drammatica dell’emigrazione mineraria nel Belgio, nell’area mineraria della Vallonia e del centro direzionale delle miniere del Grand Hornu, attraverso lo sguardo delle donne, spose, fidanzate, giovani mamme, che seguirono i loro uomini attirati dal miraggio di un vita e di un destino migliore, ma che trovarono condizioni di vita e di lavoro ben diverse da quelle promesse dalla propaganda governativa dell’epoca, con gravi e inimmaginabili sofferenze e sacrifici e il dramma dello sradicamento. Al racconto delle donne emigrate fa eco quello delle donne rimaste nel bacino carbonifero del Sulcis Iglesiente, che patirono altrettante sofferenze, ma con il conforto di essere rimaste nella propria terra, accanto ai propri cari.
Le Spose del Grand Hornu racconta la vicenda drammatica dell’emigrazione mineraria nel Belgio, nell’area mineraria della Vallonia e del centro direzionale delle miniere del Grand Hornu, attraverso lo sguardo delle donne, spose, fidanzate, giovani mamme, che seguirono i loro uomini attirati dal miraggio di un vita e di un destino migliore, ma che trovarono condizioni di vita e di lavoro ben diverse da quelle promesse dalla propaganda governativa dell’epoca, con gravi e inimmaginabili sofferenze e sacrifici e il dramma dello sradicamento. Al racconto delle donne emigrate fa eco quello delle donne rimaste nel bacino carbonifero del Sulcis Iglesiente, che patirono altrettante sofferenze, ma con il conforto di essere rimaste nella propria terra, accanto ai propri cari.
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