Si è svolto presso il Convento San Giuseppe di Cagliari il workshop “L’energia giusta per fare impresa: buone pratiche dalla Sardegna”.
Si è svolto presso il Convento San Giuseppe di Cagliari il workshop “L’energia giusta per fare impresa: buone pratiche dalla Sardegna”, organizzato a chiusura del primo anno d’attività dello Sportello Energia, l’iniziativa di Sardegna Ricerche che si è affermata come punto di riferimento per gli operatori dell’Isola in cerca di soluzioni per il miglioramento delle prestazioni energetiche, la sostenibilità ambientale ed il risparmio.
I lavori sono stati aperti dalla presidente di Sardegna Ricerche, Maria Paola Corona, che ha evidenziato come lo Sportello Energia, insieme agli altri “sportelli” attivati in questi anni dall’Ente ‑ Sportello Appalti Imprese, Sportello Proprietà intellettuale, Sportello Ricerca europea e Sportello Startup ‑ costituisca un sistema unico a disposizione delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni.
La parola è passata quindi a Gaetano Scognamiglio, presidente di Promo P.A. Fondazione, che ha dichiarato: «L’attività informativa e di consulenza svolta a favore delle imprese e delle PP.AA. è di grande importanza per la Sardegna. Basti pensare che secondo un recente rapporto pubblicato da Terna, l’Isola ha una sovrapproduzione energetica del 42,9%, mentre a causa della frammentazione della domanda, l’energia viene a costare circa il 50% in più rispetto al resto d’Italia. È quindi importante diffondere la cultura dell’aggregazione anche tra gli enti pubblici: mettersi insieme per acquistare, infatti permette di ottenere i prezzi migliori».
Circa il ruolo svolto da Promo PA Fondazione quale capofila dell’ATI che ha affiancato lo Sportello Energia, Scognamiglio ha affermato: «Siamo molto contenti del lavoro svolto insieme a Sardegna Ricerche e agli altri soggetti e speriamo che questa esperienza possa essere offerta ad altre imprese e Pubbliche amministrazioni».
Un resoconto più puntuale delle attività svolte è stato esposto dalla responsabile dello Sportello, Marina Masala, che ne ha evidenziato la coerenza strategica con gli obiettivi della Regione Sardegna, in particolare nel campo della sostenibilità ambientale e del Green Public Procurement, con l’adesione alla campagna “Sardegna Compraverde”.
Francesca Velani (Promo PA), coordinatrice tecnica dell’ATI, nel sottolineare le opportunità del settore per le imprese sarde, ha affermato che «il 32% delle imprese italiane ritiene strategico per il proprio business il passaggio a sistemi di approvvigionamento energetico più ‘verde’. Questa percentuale rappresenta uno straordinario mercato di riferimento per chi vuole fare impresa nel settore». Velani ha quindi concluso: «Lo Sportello Energia ha dunque centrato il bersaglio, sostenendo le imprese sarde nel dotarsi degli strumenti e delle competenze per raggiungere questo obiettivo, e costruendo contestualmente una comunità formata, a vario titolo, da 2.500 soggetti».
I lavori sono proseguiti con la sessione “Buone pratiche dalle imprese” in cui sono stati presentati alcuni casi di successo e buone pratiche provenienti da imprese sarde che hanno lavorato con il sostegno di Sardegna Ricerche.
L’architetto Rainer Toshikazu Winter, esperto di bioedilizia, ha presentato l’esperienza di Abitare Mediterraneo, una metodologia che coniuga le più attuali tecnologie della bioedilizia e del risparmio energetico con la cultura e i saperi tradizionali, e con l’uso prevalente di materie prime locali.
Davide Poli, dell’Università di Pisa, ha quindi illustrato l’audit energetico commissionato da Sardegna Ricerche ed eseguito sull’Edificio 2 del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, a Pula.
Luisa Carcangiu Bayre, responsabile del Convento di San Giuseppe, insieme a Gabriele Nannetti, del Ministero dei Beni culturali – Soprintendenza di Firenze, e all’ing. Antonio Cabras, hanno descritto gli interventi di efficientamento energetico proposti per la sede dell’evento, un bene culturale sottoposto a vincolo, con tutti i limiti che ciò comporta.
La mattinata è stata chiusa dalla presentazione del caso di Archelao, una piccola azienda dell’Oristanese che affianca alla produzione agricola e all’allevamento un’attività di agriturismo e che progetta di abbattere gli elevati costi dell’energia con un impianto a biomasse alimentato dalla “cippatura” degli eucalipti.
I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con il caso del Tanca Hotel Resort e con una visita guidata alle strutture del Convento San Giuseppe in cui sono stati posti in evidenza le criticità esistenti dal punto di vista energetico e architettonico e le soluzioni proposte.
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