26 November, 2024
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Fabio Usai (PSd’Az): «Subito un tavolo unitario per trovare soluzioni all’emergenza dei medici di base»

Assistiamo in queste ore all’estremo disagio in cui si trovano migliaia di persone che hanno ricevuto la comunicazione da parte di medici di base o della stessa ASL (in taluni casi tardivamente, in altri con preavviso minimo) del pensionamento o della cessazione dell’attività per altre cause. È innegabile che tutto questo stia recando un forte disagio e una fondata preoccupazione in coloro che non possono, a causa della carenza di medici di medicina generale, scegliere un nuovo medico. Questa problematica si sta verificando in tutta Italia. L’ aumento del massimale determina però un ulteriore carico di lavoro, in un comparto che in questi anni ha subito un incremento esponenziale di adempimenti burocratici, spesso inutili, se non addirittura dannosi ai fini della diagnosi e della cura dei cittadini. Sono inoltre a carico del medico di medicina generale, la prescrizione di pannoloni, compresa taglia e modello, traverse, letto, sponde materasso antidecubito. Riteniamo che aumentare i massimali fino ad arrivare a 1.800 pazienti possa costituire una soluzione, seppur temporanea, per colmare questo deficit.

L’aumento del massimale determina però un ulteriore carico di lavoro, in un comparto che in questi anni ha subito un incremento esponenziale di adempimenti burocratici, spesso inutili, se non addirittura dannosi ai fini della diagnosi e della cura dei cittadini.

Il processo della lenta ma inesorabile burocratizzazione della medicina generale, è iniziato con l’introduzione, nel 1993, delle note AIFA che sono di fatto un vincolo ulteriore, rispetto alla scheda tecnica del farmaco, che definiscono le indicazioni terapeutiche per le quali un determinato farmaco è rimborsabile a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Nel 2004 nascono anche i “piani terapeutici” che altro non sono che un nuovo vincolo prescrittivo ed assistenziale nell’ambito della messa in commercio dei nuovi farmaci.

Sono inoltre a carico del medico di medicina generale, la prescrizione di pannoloni, compresa taglia e modello, traverse, letto, sponde materasso antidecubito.

L’accesso alle visite specialistiche ed alla diagnostica strumentale, è disciplinato dai “raggruppamenti di attesa omogenei” per priorità clinica di attesa (RAO) che, sulla carta, avrebbe dovuto costituire un’efficace strategia di governo delle liste di attesa. Tale metodologia avrebbe dovuto consentire di assegnare tempistiche appropriate di attesa per l’erogazione di prestazioni specialistiche in ragione della gravità del paziente. Di fatto, le tempistiche non sono rispettate a causa della discrepanza tra la domanda e l’offerta, con l’unico tangibile risultato che i pazienti, spesso devono effettuare vari accessi nello studio del medico di medicina generale, per modificare la priorità nell’impegnativa.

Un minor carico burocratico, determina un evidente vantaggio, sia per i cittadini, per la facilitazione all’accesso alle cure, per i medici di medicina generale che, non essendo più oberati dall’ottemperamento, dalle procedure burocratiche accennate prima, potrebbero finalmente, dedicarsi massimamente all’ascolto, diagnosi e cura dei propri assistiti.

Vi è inoltre la necessità all’accesso alle consulenze specialistiche alla diagnostica rapido che avrebbe, tra l’altro, l’indubitabile vantaggio del decongestionamento dei pronto soccorso. La carenza di medici, è un’evidenza tangibile ed i fattori sono molteplici e sicuramente non riconducibili a un assessore regionale o ad un singolo ministro.

Nell’esercizio delle nostre funzioni, sottoporremo al presidente della Giunta ed agli assessori competenti, la necessità improcrastinabile di istituire “un osservatorio regionale della medicina territoriale” composto da un rappresentante dell’assemblea regionale, le organizzazioni sindacali  rappresentative della categoria dei medici di medicina generale, la rappresentanza della Froms (Federazione regionale ordini dei medici della Sardegna), una rappresentanza dei medici di medicina generale dei vari territori della Sardegna, la cui azione sia volta all’individuazione ed alla proposta di soluzioni a breve ed a lungo termine finalizzate al ripristino della normalità nell’assistenza cosi come previsto dai Lea (Livelli essenziali di assistenza) per tutto il popolo sardo.

Siamo inoltre consapevoli del fatto che gli strumenti che abbiamo per fronteggiare questa emergenza non sono sufficienti e non sono della sola competenza e disponibilità di organi regionali o locali, chiederemo pertanto alla Giunta regionale ed al suo Presidente di avviare un confronto serrato con il ministero della Salute per quanto riguarda le problematiche di competenza nazionale.

Purtroppo, siamo in una situazione critica, difficile, che ci deve vedere tutti occupati, ciascuno per le proprie competenze e ruoli, con un unico obiettivo, quello di un “percorso di miglioramento”.

Non siamo alla ricerca del “colpevole di turno”, la nostra azione è finalizzata all’analisi della situazione che si è venuta a creare nell’assistenza sanitaria nella nostra Regione e ad individuare soluzioni che migliorino l’erogazione e la fruizione del Servizio Sanitario in Sardegna.

Fabio Usai

Consigliere regionale

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