Si è svolta questa mattina l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori diretti e indiretti della Portovesme srl
Si è svolta questa mattina l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori diretti e indiretti della Portovesme srl con la presenza delle Segreterie Confederali CGIL, CISL e UIL e le Segreterie Territoriali di Categoria, nel corso della quale è emersa tutta la gravità della situazione che si è determinata con il caro energia (in questi giorni il prezzo ha superato abbondantemente i 500 euro/MWh).
Nell’incontro avvenuto nella sede della Confindustria lunedì 25, e a cui hanno partecipato le Confederazioni, Segreterie Regionali e Territoriali di Categoria e Rsu, l’amministratore delegato della Portovesme srl ha annunciato che in assenza di un cambio di tendenza del costo energetico entro ottobre, le attività aziendali verranno sospese al 90%. Una decisione che non potrà che comportare il ricorso agli ammortizzatori sociali per oltre mille persone tra diretti in diretti. Determinando, altresì, la fermata quasi totale della fabbrica.
L’assemblea, consapevole della gravità della situazione, ha confermato lo stato di agitazione e, respingendo questo possibile scenario, ha annunciato di essere pronta ad avviare tutte quelle iniziative necessarie e utili per contrastare le possibili decisioni dell’azienda e smuovere l’immobilismo della politica.
«Appare singolare il comunicato odierno della Regione Sardegna con cui si ricorda, in fretta e furia, che anche il tema relativo ai decreti attuativi è stato affrontato nell’incontro di ieri tra il ministro Roberto Cingolani e gli assessori sardi Anita Pili e Gianni Lampis – si legge in un comunicato diffuso dall’assemblea dei lavoratori -. Peccato però che a leggere il comunicato ufficiale di ieri non si trovi proprio traccia di un argomento così importante, come quello legato al caro energia. Argomento che, sottolineiamo, rischia di far chiudere la Portovesme srl. Apprendiamo con favore che proprio stamattina la Camera dei Deputati ha approvato, in seconda e definitiva lettura, l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, per il quale la Sardegna si batteva da anni al fine di aggiungere all’articolo 119 un nuovo comma: “La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”.»
«Ora si tratta di capire in concreto come troverà attuazione questo principio costituzionale in temi particolarmente importanti come quello del caro energia; è stato infatti ricordato che se l’attività della Portovesme fosse in altra Regione avrebbe avuto un taglio per la bolletta per 50 milioni di euro. Per questo motivo la richiesta è quella di pari condizioni e non condizioni di favore. Non aiuti, ma pari opportunità – conclude il comunicato dell’assemblea dei lavoratori -. L’assemblea, convocata in modo permanente verificherà gli esiti dell’incontro, che si dovrebbe svolgere la settimana prossima, tra il ministro Roberto Cingolani e la Portovesme e sulla base degli esiti è pronta immediatamente a nuove e più drastiche iniziative da mettere in atto già dal mese di agosto. Perché le vertenze non vanno in ferie.»
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