Legambiente Sardegna: «L’ordinanza del Consiglio di Stato sul DPCM riapre la possibilità di definire gli scenari energetici della Sardegna con politiche avanzate»
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«L’Ordinanza del Consiglio di Stato che concede la sospensiva del Decreto Energia, fino all’udienza di merito del 23 febbraio 2023, può permettere a Regione, Governo, Comune di Portoscuso, Enti Locali e Parti Sociali di rivedere i contenuti anche per attualizzarli ai nuovi scenari europei. La discussione alla COP 27 conferma che è fondamentale tenere conto delle direttive europee e internazionali seguite agli accordi di Parigi del 2015 e dell’ultimo rapporto IPCC sulla urgenza di ridurre le emissioni dei gas a effetto serra.»
Lo scrive, in una nota, Legambiente Sardegna.
«Il nuovo scenario esige di mettere al centro la valorizzazione delle risorse locali anche per ridurre la dipendenza dall’estero – dichiara Marta Battaglia, direttrice di Legambiente Sardegna -. Il fatto che la Sardegna non sia stata inclusa finora nella rete di metanizzazione può permetterle di entrare direttamente tra le regioni leader nello sviluppo delle FER; grazie all’abbondanza di risorse come il Sole e il Vento, con ulteriori 10.000 MW da fonti rinnovabili al 2030 la nostra regione potrebbe attuare in pieno la transizione energetica e ambire a diventare la prima grande “isola verde” del Mediterraneo proponendosi a livello internazionale come laboratorio di sperimentazione delle politiche innovative della transizione energetica e campo di applicazione degli obiettivi indicati dalle direttive europee e nazionali.»
«Nella prospettiva di un futuro incentrato sulle rinnovabili – aggiunge Vincenzo Tiana, responsabile Energia di Legambiente Sardegna – il progetto SNAM di posizionare una supermetaniera con rigassificatore da 140.500 mc nel piccolo porto di Portovesme è inaccettabile: sproporzionato e controcorrente rispetto alle direttrici UE per la riduzione del 15% dei consumi nazionali di gas, in contrasto con le criticità legate alla bonifica e al disinquinamento della zona industriale, tecnicamente inattuabile per i problemi insormontabili che gravano sul dragaggio e le interferenze con le norme sulla sicurezza.»
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