22 November, 2024
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Interpellanza del deputato Matteo Richetti (Azione-Italia Viva) sulle problematiche legate all’arrivo del gas in Sardegna

Il deputato Matteo Richetti (Azione-Italia Viva) ha presentato un’interpellanza al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica sulle problematiche legate al Dpcm energia, dopo il rinvio del pronunciamento del Consiglio di Stato al 16 novembre 2023 sul ricorso presentato dalla Regione Sardegna, «in modo da consentire, nei prossimi 9 mesi, alla stessa Regione e al Governo, le necessarie interlocuzioni per arrivare alla revisione dei contenuti dello stesso decreto».

«A quanto si apprende, le istanze dell’esecutivo regionale sono volte tra le altre cose ad estendere la perequazione tariffaria a tutte le infrastrutture di distribuzione gas (non solo quelle con cantieri avviati alla data di pubblicazione del Dpcm), a non escludere la possibilità di realizzare la dorsale e di convertire a gas le centrali a carbone di Fiumesanto e Sulcis, a spostare la Fsru di Portovesme (con ipotesi Cagliari), a consultare maggiormente Regione ed Enti locali per la localizzazione degli impianti rinnovabili e a prevedere la possibilità di riconoscere royalty sul modello della Basilicata per i grandi impianti che trovano e soprattutto troveranno ubicazione nella regionescrive Matteo Richetti -; si tratta tuttavia di proposte ancora da definire e coordinare con quanto previsto dagli scenari SnamTerna per la Sardegna e con le decisioni al riguardo dell’Arera; unica conseguenza concreta, nel frattempo, è lo stand-by del progetto di metanizzazione dell’isola, affidata per ora al solo deposito Higas di Oristano da 9.000 mc liquidi, già attivo dal maggio 2021; come affermato da Confindustria Sardegna, il rinvio rischia di paralizzare definitivamente soluzioni fondamentali e non procrastinabili per la sopravvivenza del tessuto economico e produttivo sardo; al contrario occorrerebbe dare una sollecita attuazione al Dpcm per scongiurare sospensioni o chiusure di attività strategiche di grande impatto economico ed occupazionale.»

«Preoccupazioni analoghe sono state espresse anche dalle Rsa di Eurallumina che ricordano che il riavvio genererebbe circa 1.500 buste paga tra lavoratori diretti e relativo indotto, mentre  al contrario bloccare un progetto per l’approvvigionamento energetico fondamentale alla ripartenza della stessa Eurallumina rischia di determinare un’ondata di licenziamenti collettivi sottolinea ancora Matteo Richetti –; in un incontro nel febbraio 2023 con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il presidente della Regione Sardegna ha affermato la necessità di mettere ordine nelle procedure per il rilascio delle autorizzazioni sui nuovi impianti e allo stesso tempo creare un sistema di raccolta delle royalties derivanti dalle produzioni di energia presenti sul territorio sardo, ridistribuendo gli utili per abbassare le bollette di famiglie e imprese.»

«Nel caso specifico di Portovesme e del polo industriale del Sulcis, è stato richiesto un intervento immediato del Governo per l’estensione del credito di imposta e degli strumenti quali interconnector e superinterrompibilità che consentano a tutte le imprese sarde di competere alla pari con le realtà industriali del territorio nazionale conclude Matteo Richetti -: se il Ministro interrogato intenda avviare, e in quali tempi, un tavolo di confronto con la Regione Sardegna per trovare una soluzione che acceleri in primis le procedure necessarie a garantire l’approvvigionamento di gas naturale in particolar modo a Portovesme, al fine di evitare che i continui rinvii determinino effetti irreversibili sul tessuto produttivo e sociale dell’isola.»

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