24 November, 2024
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Supercinema, Cine Teatro Centrale e Pidocchietto…c’era una volta il cinema a Carbonia – di Antonello Pirotto

La grande scritta Supercinema, un richiamo pubblicitario imponente per tutte le generazioni di abitanti di Carbonia e non solo. Oggi la sala è tristemente chiusa. L’edificio sorto nel 1939, andrebbe tutelato dalla sovrintendenza, insieme agli altri edifici del centro matrice, identitari e storici della città di fondazione, bene architettonico da preservare. La bella grafica della scritta, che si vedeva imponente in lontananza, è crollata in diverse lettere che la compongono, e se non ci sarà un intervento di recupero e salvaguardia, è destinata a scomparire definitivamente. Occorre che a partire dall’Amministrazione comunale, con il coinvolgimento delle associazioni attive in città che si occupano della memoria storica, ma anche la Fabbrica del cinema che già nel nome è portatrice di interesse e i vari stakeholder, intervengano, anche coinvolgendo qualche impresa edile sensibile che possa contribuire al restauro e, se necessario, per coprire gli eventuali costi, promuovendo una raccolta di fondi popolare, nella quale ognuno possa contribuire per le proprie possibilità.

A Carbonia quando il cinema era uno degli spettacoli aggregativi insieme allo sport più in voga nel dopoguerra e per almeno il mezzo secolo successivo, richiamava nelle sale cittadine, Supercinema, Cine Teatro Centrale e il più piccolo e periferico nuovo cine noto come Pidocchietto, sito nell’attuale via Lubiana, nella deviazione che porta al ponticello per Medadeddu e al cimitero comunale, si riversavano vere e proprie masse di spettatori, che facevano il pieno per tutte le proiezioni, di tutti i ceti sociali, svago per minatori e famiglie e per la nascente borghesia locale. Alle sale principali, si aggiungevano le sale parrocchiali, distribuite nelle parrocchie di San Ponziano, Rosmarino e Gesù divino operaio, riservate principalmente ai ragazzi degli oratori, con proiezioni di film comici ed epici, nelle domeniche pomeriggio, a prezzi ultra popolari. Insomma, già in giovanissima età, era presente una marcata educazione al cinema, che poi fidelizzava gli spettatori.
Per il Supercinema di via Satta, non si tratta solo di una scritta, ma di un elemento storico e affettivo, che andrebbe salvaguardato. Già un’altra indicazione è scomparsa nell’oblio, la grande scritta “Stadio” che sormontava la facciata dello stadio comunale, oggi intitolato a Carlo Zoboli, rimossa durante i lavori di ristrutturazione di alcuni lustri addietro e del posizionamento della copertura (scomparsa anche quella, dopo una tromba d’aria che la distrusse qualche anno fa). La grande scritta si disse che sarebbe stata riposizionata, ma di fatto non c’è traccia di essa, così come della copertura della tribuna.
Antonello Pirotto

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