Il presidente della Regione ha fatto il punto della situazione sulle servitù militari in Sardegna con i rappresentanti di Comuni.
Al tavolo erano presenti i rappresentanti di 9 realtà territoriali, ai quali il presidente Pigliaru ha illustrato lo stato delle cose, soffermandosi sulle scelte fatte dalla sua giunta regionale. «La nostra posizione è chiara – ha detto Francesco Pigliaru -, abbiamo rifiutato di sottoscrivere l’intesa con lo Stato in sede di seconda Conferenza nazionale e la nostra richiesta è stata la dismissione dei poligoni di Capo Frasca e Teulada e la riconversione in chiave di ricerca duale di quello di Quirra, richiesta che il Consiglio regionale ha rafforzato con un Ordine del Giorno votato all’unanimità. Dopo l’incendio a Capo Frasca abbiamo aggiunto l’elemento temporale, cioè dichiarato di voler raggiungere questo risultato come obiettivo di legislatura. E al tavolo con il Governo la Sardegna si siederà solo quando questo percorso sarà ritenuto ammissibile. È un processo che affrontiamo da un punto di vista non di pura ideologia, ma soprattutto di coerenza e pragmatismo. Per tale ragione tutte le proposte saranno vagliate alla luce di questo disegno strategico e tutto ciò che non sarà coerente con gli obiettivi che ci siamo dati troverà opposizione da parte di questa giunta. Nel frattempo lavoriamo sulla mitigazione, a partire dall’allungamento del divieto estivo di esercitazioni, che deve andare dal primo giugno al 30 settembre».
Molti i punti toccati dagli amministratori locali, che da parte loro hanno confermato di voler condividere appieno il ragionamento su questa materia, sottolineando la necessità di avere chiarezza sulla salvaguardia della salute dei cittadini, sullo stato ambientale dei loro territori e sulle prospettive future. «I temi saranno al centro della seconda Conferenza regionale sulle servitù che la Regione sta già preparando e per la quale chiediamo il vostro contributo, così da portare alla discussione quelli che sono davvero i punti chiave. Dobbiamo partire da dati certi, elaborati da osservatori ambientali indipendenti. Le stesse certezze vogliamo sul lato economico, con la quantificazione dei costi da mancato sviluppo. Siamo ben consapevoli della preoccupazione che hanno i territori relativamente al dopo per le loro economie – ha proseguito Francesco Pigliaru -. Siccome sappiamo che si tratta di preoccupazioni giustificate, qualunque discorso di dismissione va accompagnato a un discorso di alternativa di sviluppo, e anche questo sarà argomento centrale della Conferenza, che ci permetterà di analizzare insieme altre esperienze e buone pratiche. È importantissimo, dunque, condividere le linee strategiche generali per poi lavorare sui dettagli e le specificità di ognuna delle aree coinvolte, così da arrivare insieme ad ottenere risultati concreti».
Il ragionamento è stato ripreso nella riunione successiva, che ha portato al tavolo i membri del Co.Mi.Pa., il Comitato Misto Paritetico che ha il compito di esprimere pareri sui programmi delle installazioni militari nella regione, e che è stato appena rinnovato dal Consiglio regionale. Anche a loro il presidente Pigliaru ha illustrato le posizioni della sua Giunta, sottolineando la necessità di condividere un quadro di certezze, «indispensabile per portare avanti azioni coerenti. Ma è difficile affrontare le singole decisioni anche se non si ha una visione strategica chiara e per questo da parte nostra – ha concluso il presidente della Regione – avete l’assoluta garanzia di trasparenza».
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