25 November, 2024
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FIOM-FSM-UILM e Cub: «Pronti a riprendere la mobilitazione per la vertenza Sider Alloys»

«Siamo pronti a riprendere la mobilitazione.» Le segreterie territoriali dei metalmeccanici FIOM-FSM-UILM e Cub questa mattina hanno diffuso una nota con la quale annunciano di ritenere che l’attesa per la ripartenza dello stabilimento sia finita.

«Troppi anni sono trascorsi inutilmente e hanno indebolito inesorabilmente il tessuto sociale territoriale, ma in particolare i tanti lavoratori che ancora credono e attendono lo sviluppo del rilancio, dall’acquisizione dello stabilimento di alluminio primario da parte della Sideralloys sino ad oggi, impongono la ripresa della mobilitazionesostengono FIOM-FSM-UILM e Cub -. La multinazionale svizzera ha acquisito lo stabilimento nel febbraio del 2018, in conseguenza di un accordo di programma firmato dall’allora ministro Calenda, la RAS e la Sideralloys nel dicembre del 2017. Da allora prima la pandemia, poi la richiesta di VIA, quindi la rincorsa ad ottenere un costo calmierato dell’energia, hanno di fatto giustificato i ritardi nell’attuazione del revamping e fatto scomparire la vertenza della Sideralloys dai tavoli di crisi del MIMIT. Ci sono volute quattro richieste di incontro avanzate dai sindacati nazionali, per ottenere una convocazione che permettesse di fare il punto sulla situazione e discutere ai massimi livelli di quanto precedentemente scritto nell’Accordo di Programma: la ripartenza dello smelter di alluminio primario e la ricollocazione dei tanti lavoratori attualmente in mobilità.»

«Nell’informativa tenuta davanti ai cancelli stamaneaggiungono FIOM-FSM-UILM e Cub -, tutti i lavoratori operanti in stabilimento hanno apprezzato, la linea intrapresa, e si sono dichiarati pronti a qualsiasi iniziativa, già a partire dal 10 ottobre 2023, giorno in cui si terrà il nuovo confronto al MIMIT. Fondamentali anche le risposte che si riceveranno per coloro che si trovano in regime di ammortizzatori sociali, scavalcati nelle ultime assunzioni da “illustri sconosciuti” nel mondo industriale, che impongono una riflessione ed una rivisitazione degli accordi sottoscritti; oltre 300 lavoratori, in attesa di rioccupazione, costretti a vivere con meno di 500,00 € al meseconcludono FIOM-FSM-UILM e Cub -. Riteniamo questa situazione insostenibile e chiederemo alle Istituzioni impegni concreti.»

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