23 December, 2024
HomeCronacaLingua bluLuigi Arru: «8 focolai di lingua blu nel 2014 contro i 5.000 del 2013. Sono stati risparmiati 30 milioni di euro».

Luigi Arru: «8 focolai di lingua blu nel 2014 contro i 5.000 del 2013. Sono stati risparmiati 30 milioni di euro».

Pecore 1 copia

L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru – ha presentato oggi i risultati ottenuti nella lotta alla lingua blu.
«I risultati ottenuti da questa Giunta nella lotta alla lingua blu – ha detto Arru – sono chiari e certificati da numeri e riconoscimenti: nel 2014 ci sono stati appena 8 focolai contro gli oltre 5.000 del 2013, e sono morte 14 pecore contro le 114.000 dell’anno precedente. Infatti, la Commissione Europea per il 2014 ha finanziato il 50% dei costi della vaccinazione».
«Il nostro intervento – ha aggiunto Arru – hanno comportato anche un notevole risparmio per le casse regionali: nel 2013 sono stati spesi circa 30 milioni di euro per risarcire perdita di animali e mancato guadagno. Risultati ottenuti perché sono stati messi in linea, cioè coordinati, 8 servizi veterinari della Sardegna. Contrariamente poi a quanto accaduto negli anni passati, nel 2015 la campagna di vaccinazione è iniziata in tempo, secondo le indicazioni del Centro referenza nazionale e dell’Unità di crisi regionale e nazionale». Non solo: a sollecitare le vaccinazioni sono state anche le associazioni professionali agricole, perché nel 2013 il virus è arrivato a giugno. «Secondo il massimo esperto mondiale in materia, il professor José Vizcaino, con la vaccinazione a tappeto è possibile eradicare il sierotipo 1 del virus blue tongue nel giro di tre anni. Ormai è accertato che il vaccino non causa un aumento degli aborti – ha sottolineato ancora l’assessore della Sanità -. Uno studio con la Facoltà di veterinaria su 20.000 capi vaccinati e 9.000 di controllo ha dimostrato che sotto quell’aspetto non c’era nessuna differenza con i non vaccinati e neppure tra prima della vaccinazione e dopo».
In Italia tutte le regioni del centro sud sono state interessate dall’epidemia (sierotipo 1), mentre nei Balcani e in Spagna si è diffuso il sierotipo 4. I casi lamentati di calo della fertilità sono in realtà residui dei danni indiretti dell’epidemia del 2013 e di altre patologie, infatti, sono segnalate anche da chi non ha vaccinato.
«Nonostante i risultati elencati capiamo però le possibili resistenze determinate da timori di danni che si tramandano –
ha concluso l’assessore Arru –. Da parte nostra garantiamo la massima disponibilità all’ascolto e al dialogo, per cercare di aiutare gli allevatori e motivare i veterinari come già stiamo facendo da mesi. Siamo infatti convinti, e lavoriamo in questa direzione, che l’allevamento rappresenti una straordinaria opportunità di crescita economica per la Sardegna».
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