23 December, 2024
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Ignazio Locci (FI): «La Giunta Pigliaru intervenga nelle procedure per la concessione dei mutui prima casa alle giovani coppie».

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Uffici pubblici che non comunicano tra loro e con gli utenti, procedure incerte e farraginose, pratiche camaleontiche e giovani in balia di una burocrazia incancrenita. Risultato: ottenere una licenza edilizia e accedere alle agevolazioni mutuo concesse alle giovani coppie a norma della Legge Regionale 32/85, può diventare un’odissea, capace di far saltare i nervi anche ai più pazienti. Perché in Sardegna, mettere su casa passando per le procedure di favore a disposizione delle nuove generazioni, è un vero e proprio incubo: dalla presentazione di richiesta della licenza edilizia all’ottenimento del contributo economico trascorre come minimo un anno, sempre se si è fortunati.

Per assicurarsi la licenza edilizia si va incontro a un iter scoraggiante, considerato che talvolta le competenze sono suddivise tra Comune, Provincia e ufficio per l’autorizzazione paesaggistica. Se inoltre si considera che spesso ci si deve rapportare a personale impreparato che rimbalza l’utente tra i diversi uffici e chiede integrazioni alla documentazione rigorosamente a rate, allora si capisce quanto possa risultare difficoltoso ottenere la licenza per poi inoltrare domanda di acceso al mutuo prima casa.

Ma quando, con in tasca l’autorizzazione a costruire, tutto sembra filare liscio, ecco che arrivano gli ostacoli della procedura regionale per la concessione del mutuo, tra banche che chiedono cifre da usura per contrarre l’assicurazione da incendio e scoppio – obbligatoria – per l’abitazione (rate anche da 151 euro all’anno oltre a quella del mutuo, naturalmente), e uffici regionali evidentemente impreparati che forniscono comunicazioni insufficienti e in alcuni casi sbagliate.

Per non parlare delle incoerenze della legge regionale 32/85, che se da una parte richiede la certificazione delle pubblicazioni di matrimonio che hanno validità semestrale, dall’altra concede un anno di tempo per contrarre matrimonio.

La questione tuttavia più paradossale è che il tasso di interesse che verrà applicato al mutuo non può essere definito al momento della stipula dell’atto notarile, bensì una volta che la casa verrà terminata e si darà inizio al piano di ammortamento. Insomma, è come se si firmasse una cambiale in bianco. E ciò non sembra propriamente un’agevolazione concessa a chi, pur tra mille difficoltà, decide di imbarcarsi nell’avventura di costruirsi un’abitazione in cui mettere su famiglia.

Alla luce di quanto esposto, è certo che la Giunta regionale deve necessariamente mettere mano alla procedure suddette nell’intento di snellire la burocrazia, nonché rivedere alcuni aspetti della legge regionale 32/85. Al giorno d’oggi, visti i tempi che corrono, decidere di accendere un mutuo per edificare la propria casa è sicuramente un rischio. Per questo la politica ha il dovere di venire incontro a chi stabilisce di fare quella che a tutti gli effetti è una scommessa con un alto tasso di rischio.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia

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