22 November, 2024
HomeAgricolturaI Riformatori sardi hanno presentato una proposta di legge per la realizzazione di orti didattici, sociali ed urbani.

I Riformatori sardi hanno presentato una proposta di legge per la realizzazione di orti didattici, sociali ed urbani.

I Riformatori sardi hanno presentato una proposta di legge per la realizzazione di orti didattici, sociali ed urbani.

«La Regione deve sostenere il rilancio dell’agricoltura ed il ritorno alla terra delle giovani generazioni portando questa cultura anche all’interno delle città» ha detto il consigliere regionale Michele Cossa che, assieme al capogruppo Attilio Dedoni ed all’ex vice sindaco di Quartu Gabriele Marini ha presentato la proposta di legge del partito con cui è potenzialmente possibile realizzare in Sardegna 10.000 nuovi orti.

«Si tratta – ha aggiunto Cossa – di una proposta molto semplice ma ricca di valori positivi; valori culturali perché incoraggia il fenomeno del ritorno alla terra, sociali perché può rappresentare un mezzo di integrazione del reddito, e civili per restituire alla produzione, al decoro ed alla bellezza aree urbane e periferiche abbandonate e degradate. Finora queste iniziative sono state lasciate alla buona volontà dei comuni mentre ora, con la nostra proposta, vogliamo svilupparle attraverso il sostegno della Regione che mette a disposizione i mezzi finanziari per avviare l’attività e fornisce la presenza di un tutor per assicurarne la buona riuscita; saranno però i comuni a disciplinare la materia secondo le specificità dei loro territori con appositi regolamenti.»

«Le tipologie di orto che abbiamo ipotizzato – ha concluso il consigliere dei Riformatori sardi – sono quella urbana riservata ai cittadini singoli od associati, didattica per le scuole che intendono impegnarsi a diffondere la conoscenza del mondo agricolo ed infine sociale, come forma di integrazione al reddito per le persone indigenti.»

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha sottolineato anche la ratio educativa della nuova norma, «che punta a diffondere, proprio nell’era della globalizzazione che per certi aspetti livella le differenze, un nuovo stile di vita legato nel caso della Sardegna ad una tradizione con grandi radici nel mondo della terra. In qualche modo vogliamo anche legarci al messaggio che la Sardegna sta proponendo all’Expo 2015, nel senso che la migliore qualità del cibo e le abitudini alimentari più semplici portano ad una vita più lunga e di migliore qualità; non va poi tralasciato il significato sociale perché riavvicinare alla terra quanti vivono difficoltà economiche vuol dire anche promuovere il lavoro come strumento di realizzazione della persona».

L’ex vice sindaco di Quartu Sant’Elena, Gabriele Marini, infine, ha sottolineato il valore della proposta di legge sia per i cittadini che per i comuni. «Le amministrazioni locali – ha detto – pendono risorse importanti per la manutenzione delle aree degradate che rappresentano quindi un costo a carico della comunità; con la realizzazione degli orti urbani possiamo capovolgere completamente questo ragionamento trasformando il costo in una opportunità sia di lavoro che economica».

Interrogazione dell'
Un annullo speciale

giampaolo.cirronis@gmail.com

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