Francesco Sanna (PD): «Nel nuovo piano energetico garantire a imprese e famiglie sarde l’uso del gas metano».
Si è svolto oggi al Lazzaretto di Sant’Elia, a Cagliari, un seminario di studi promosso dalla segreteria regionale del PD, sui temi dell’agenda energetica della Sardegna, Francesco Sanna è intervenuto nel dibattito facendo una proposta a favore dell’immediato utilizzo del metano in Sardegna.
«I cambiamenti geopolitici nel mondo hanno modificato i piani di approvvigionamento energetico degli Stati – dichiara Francesco Sanna -. L’autosufficienza degli USA, grazie alla nuova tecnica di estrazione (Shale gas e shale oil), crea un surplus di disponibilità di metano con il conseguente abbattimento del prezzo.»
La sospensione del programma Galsi, che prevedeva la metanizzazione della Sardegna, impone rapide scelte alternative da parte del Governo nazionale e della regione sarda, al fine di garantire alle imprese sarde e alle famiglie l’uso del gas naturale liquido a prezzi di mercato notevolmente inferiori a quelli attuali.
«L’abbondanza del gas metano nei nuovi giacimenti in Africa, Arabia e Russia, spesso non ancora serviti da nuovi metanodotti crea nuove opportunità di utilizzo della materia prima. Una nuova possibilità di utilizzo del gas metano – aggiunge il deputato del PD – è oggi resa più facile grazie alle navi gasiere che trasportano il gas ghiacciato che riportato al naturale si espande fino a 600 volte.
La Sardegna – unica regione italiana ancora non servita dal metano – deve approfittare del momento e decidere rapidamente quali strategie adottare per favorire e incentivare l’arrivo del gas naturale liquido nell’Isola.»
«Tra le diverse modalità di realizzazione dell’obiettivo – sottolinea ancora Francesco Sanna – mi pare più facile, oggi, una presenza di tante piccole strutture di approdo e stoccaggio nei diversi porti industriali sardi, piuttosto che la complessa realizzazione di un unico e grande gassificatore per tutta l’isola.
La realizzazione delle prime non impedisce in futuro di lavorare per la grande struttura di rigassificazione, o per la realizzazione di un nuovo gasdotto tra Italia e Sardegna che gestisca e alimenti il nuovo surplus della materia prima. Intanto però dobbiamo cogliere l’obiettivo di alimentare subito le reti dei 38 bacini di utenza civile in Sardegna, che sono in via di realizzazione ( già in uso solo in alcune città e porzioni di territorio dove si utilizza il gas propano) e in prospettiva di garantire una fonte energetica alternativa per l’industria che utilizza l’energia termica, che avrebbe notevoli risparmi con l’uso del metano.»
«Se si sceglie questa strada – conclude Francesco Sanna – si può chiedere al Governo un programma speciale di defiscalizzazione per riconvertire le tecnologie in uso in Sardegna a favore della diffusione di questa nuova fonte energetica.»
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