22 November, 2024
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Quando la FSM-CISL propose “Sa Die De Sa Sardigna”.

Oggi 28 aprile, come ogni anno dal 1993, si festeggia “Sa Die De Sa Sardigna”. Una ricorrenza molto importante per il popolo sardo continuamente alla ricerca di elementi d’orgoglio, identità e unità da utilizzare come base di partenza per rivendicare i propri diritti che in molti ambiti sono spesso violati.

Molti non sanno o non ricordano che la giornata del 28 aprile fu istituita nell’ottobre del 1993 quasi all’unanimità (ci furono solo tre astenuti) dal Consiglio Regionale della Sardegna dopo consistenti pressioni del mondo intellettuale e politico sardo ma ancora prima su proposta della Federatzione Sarda Metalmeccanicos meglio conosciuta con l’acronimo FSM-CISL.

Fu infatti l’allora segretario e attuale direttore della fondazione Sardinia, il prof. Salvatore Cubeddu, il vero ideatore (già dal 1984 insieme ad un gruppo di altri dirigenti sindacali della FSM) e propositore di questa importante giornata di festa ufficialmente nata per commemorare la prima volta, nella storia moderna, in cui il popolo sardo decise di ribellarsi e lottare unito contro i propri oppressori.

Furono quindi dei sindacalisti o più semplicemente dei rappresentanti di lavoratori perennemente in lotta, per primi, a chiedere a gran voce il riconoscimento di un momento simbolico di coscienza e identità per l’intero popolo. Lo fecero negli anni difficili in cui l’industria sarda, con la chiusura di diversi siti produttivi e il progressivo disimpegno della politica nazionale, intraprendeva quel percorso negativo di deindustrializzazione che oggi sperimentiamo concretamente con decine di migliaia di disoccupati e una miseria ormai dilagante.

Ma l’obbiettivo più grande ancora oggi attualissimo, era sicuramente quello di creare un “momento unificante” di tutti i sardi rispetto alla propria storia e alla propria identità per troppo tempo negate. Questo partendo dall’esperienza delle lotte operaie-sindacali di popolo per promuovere una nuova consapevolezza da affidare alle generazioni future.

Ancora oggi come FSM-CISL, continuiamo a stare prima linea in tutte le vertenze per il lavoro della nostra isola per riaffermare ad alta voce i sacrosanti valori della dignità, dell’orgoglio, dell’identità e della libertà per il popolo sardo. Valori senza i quali non ci potrà essere futuro per i sardi e per la Sardegna.

Federatzione Sarda Metalmeccanicos (FSM CISL)

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