Copagri Sardegna lancia l’allarme sulla nuova legge sugli agriturismo, in discussione in Consiglio regionale.
Copagri Sardegna lancia l’allarme sulla nuova legge sugli agriturismo, in discussione in Consiglio regionale.
La proposta di legge – secondo Copagri Sardegna – risolve alcuni problemi emersi in sede di attuazione delle precedenti norme e corregge, ad esempio, la stortura dell’elenco regionale dei fornitori. Tuttavia Copagri ha qualche perplessità, come già espresso alla commissione agricoltura in sede di audizione. In particolare sull’utilizzo dei prodotti aziendali, ritiene che la percentuale minima stabilita per l’utilizzo di prodotti provenienti dall’azienda agricola sia eccessivamente bassa andando a indebolire il legame tra il consumatore ed il retroterra agricolo aziendale. Legame che si sostanzia non solo nell’atto della distribuzione di pasti o nell’offerta di alloggio, ma nella costruzione di più ricche relazioni di carattere sociale, educativo e culturale. È forte il rischio che le aziende agrituristiche vadano a produrre il proprio reddito prevalente con la ristorazione e non con la produzione agricola , come previsto dalle norme vigenti, andando a configurarsi come attività di “turismo rurale” che ha altri riferimenti di carattere legislativo e fiscale. Non è raro il caso di aziende iscritte all’Albo Regionale che, contrariamente alla norma, non seguono alcuna coltivazione o allevamento. Evidentemente sono carenti i controlli volti a verificare se effettivamente il reddito aziendale è in prevalenza derivante dalla produzione agricola.
Altro punto di debolezza è, nell’assegnazione dei “soli” (l’equivalente delle stelle in campo alberghiero), la previsione di autocertificazione della qualità che andrebbe, a garanzia del consumatore, affidata invece ad organismo pubblico terzo.
Il testo legislativo abbraccia numerosi aspetti legati alla multifunzionalità delle aziende agricole, Copagri ritiene quindi indispensabile che il testo unificato sia integrato per consentire alle imprese agricole di potersi dedicare alla sistemazione ed alla manutenzione del territorio, alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura ed al mantenimento dell’assetto idrogeologico, alla gestione e realizzazione di lavori, opere e servizi in ambito forestale, così come previsto dai decreti legislativi n. 228/01 (art. 15) n. 227/01 (art. 7) e dalla legge n. 97/94 (art. 17).
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