Si chiuderà il 12 giugno 2015 la gara per il mutuo da 700 milioni di euro da destinare al Piano Infrastrutture
Una nota pubblicata questa mattina nel sito internet della Regione, precisa che la gara per il mutuo da 700 milioni di euro da destinare al Piano Infrastrutture non è conclusa: si è chiusa solo la prima fase, quella della manifestazione d’interesse, che è appunto solo lo step preliminare e non preclude in alcun modo l’eventuale partecipazione alla gara vera e propria che si è appena aperta con l’invio degli inviti alle banche.
La gara si chiuderà invece il 12 giugno: solo allora verranno aperte le buste. Nel caso in cui non ci fossero offerte da parte delle banche private, la Regione contrarrà il mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti alla quale, precisa ancora l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, «avremmo potuto ricorrere sin da subito, perché la legge ce lo consente, senza bandire alcuna gara. Abbiamo deciso di coinvolgere le banche per due motivi: primo per provare a spuntare un tasso d’interesse il più vantaggioso possibile per far risparmiare i sardi, dunque solo ed esclusivamente nell’interesse delle casse pubbliche. Secondo – sottolinea il vicepresidente della Giunta – per dare, in un’ottica di attenzione alla concorrenza, un’opportunità agli istituti di credito che operano in Sardegna e un segnale al mercato, pur nella consapevolezza che con tassi di mercato così bassi non è facile che istituti privati possano offrire condizioni più vantaggiose di quelle della Cdp. Nonostante questa consapevolezza, stiamo provando a far risparmiare i sardi, tant’è che nell’articolo 4 comma 2 della Finanziaria c’è scritto chiaramente che la Regione avrebbe preso in considerazione solo offerte con tassi d’interesse più vantaggiosi di quelli della Cdp».
Per quanto riguarda la Cassa Depositi e Prestiti, «i contatti con l’Assessorato sono quotidiani, c’è un’interlocuzione continua che non si è mai interrotta» dice ancora l’assessore Paci. Che sulla durata del mutuo spiega: «Non ci sono difficoltà né ostacoli né altri fantomatici misteri. È molto semplice: la Cdp ha un prodotto standard che prevede l’erogazione in cinque anni. Noi abbiamo spiegato che per realizzare infrastrutture pubbliche cinque anni sono troppo pochi e abbiamo chiesto un tiraggio su otto anni. In entrambi i casi la restituzione del mutuo è prevista in 20 anni».
«La situazione è chiara e lineare – conclude Raffaele Paci -. Stiamo rispettando iter e tempi, non ci sono ritardi e il Piano Infrastrutture si farà. Tutto il resto sono sterili, inutili polemiche da campagna elettorale messe in piedi da chi ha solo ed esclusivamente interesse a remare contro una Giunta che invece sta finalmente cambiando la Sardegna, dopo averla trovata in condizioni disperate. Il Piano infrastrutture, che ora è all’attenzione della Commissione Consiliare, è un intervento atteso e apprezzato da tutte le associazioni e i sindacati, perché finalmente aiuterà in modo determinante a superare il gap infrastrutturale che l’Isola da sempre subisce imprimendo allo stesso tempo una svolta all’economia sarda, duramente provata dalla crisi e dall’incapacità di chi ci ha preceduto.»
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