Eugenio Lai (SEL) ha presentato un’interrogazione sulla condizione di precarietà lavorativa degli operatori “senza titolo” impiegati nei servizi sociali.
Il consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà Eugenio Lai ha presentato un’interrogazione sulla condizione di precarietà lavorativa degli operatori “senza titolo” impiegati nei servizi sociali.
La cooperazione sociale ha finora assicurato in Sardegna, fra grandi difficoltà, l’applicazione della legge regionale 23/2005 che garantisce alle fasce più deboli della comunità diritti di cittadinanza, interventi a sostegno dell’inclusione sociale, di prevenzione e riduzione del disagio personale e familiare. La Regione ha quindi il dovere – secondo Lai – di garantire la continuità del servizio e predisporre, nello stesso tempo, strumenti normativi idonei al riconoscimento delle esperienze e delle professionalità degli operatori.
Eugenio Lai sollecita un intervento organico dell’assessorato della Sanità, ricordando che «dopo due sanatorie applicate negli anni passati» è rimasto sostanzialmente irrisolto il problema dei cosiddetti operatori “senza titolo” con competenze e conoscenze «non direttamente riconducibili ad uno specifico percorso didattico». Tale situazione, a giudizio del consigliere, rischia di provocare un corto circuito in cui, «a fronte della crescita della domanda di questi servizi potrebbe verificarsi una riduzione dell’offerta, per la difficoltà di reperire figure professionali in possesso dei necessari requisiti».
Eugenio Lai propone quindi una soluzione che «attraverso la stipula di protocolli di intesa con le Università ed altri enti di formazione professionale, definisca tempi, strumenti e modalità di riconoscimento delle esperienze maturate dagli operatori, con percorsi equilibrati che garantiscano una proporzione fra momenti di studio e lavoro», in modo da non compromettere la continuità del servizio.
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