Il “Macbeth”, in scena a Cagliari dal 1 al 9 giugno, è stato un nuovo straordinario successo per il Teatro Lirico di Cagliari. Ennesimo e meritato, in una stagione travagliata, in cui le maestranze sono ancora una volta messe a dura prova dalla precarietà della propria situazione professionale. Questi ultimi hanno rivendicato, attraverso un flash mob allestito in platea in occasione della prima, il diritto ad una gestione limpida, seria ed obiettiva che scongiuri i ripetuti tagli; a rischio, per mancanza di fondi, l’allestimento del calendario operistico e concertistico del prossimo anno, perdita di incalcolabile valore culturale per tutta l’Isola e non solo. Nonostante l’incertezza cui accennavamo, il Teatro Lirico di Cagliari continua a proporre allestimenti ricercati, interessanti e, ad ogni performance, emerge dirompente la bravura di coro e orchestra – diretti sapientemente da Renato Palumbo e Marco Faelli – veri protagonisti anche di questo Macbeth. Il dramma shakespeariano per la regia dello stimato Micha van Hoecke, (belga) è musicato da Giuseppe Verdi, cui si rende omaggio – già lo si è fatto con l’Otello – in occasione del bicentenario dalla nascita. Niente gonnellini scozzesi, per un Macbeth orientale che trae ispirazione dal film “Il trono di sangue” (1957) di Akira Kurosawa, memorabile reinterpretazione della tragedia del Bardo.
«Il film di Kurosawa mi ha fornito una sorta di rappresentazione visiva del Bushido, il codice d’onore dei samurai, soprattutto per l’orientamento dei personaggi sulla scena» ha dichiarato Micha van Hoecke in una video intervista a cura di Luca Murgia, curatore della pagina facebook “Amici del Teatro Lirico di Cagliari”. Incantevoli i costumi che si rivelano perfetti per vestire andamenti cadenzati e studiati in ogni minima mossa; stessa cura per le scenografie e per l’uso delle luci. Non ultimi, in ordine di bravura, i solisti di entrambe i cast: fra tutti il soprano Anna Pirozzi, una grande Lady Macbeth padrona di una vocalità e di una estensione degne di nota; non da meno il baritono Angelo Veccia, nel ruolo del protagonista. Questa edizione di “Macbeth” è stata ulteriormente impreziosita da una raffinata rarità: l’esecuzione integrale dei ballabili all’interno del III atto, composti per l’edizione francese dell’opera; doveroso citare il corpo di ballo nelle cui movenze si coglie continuamente l’influsso del regista, allo stesso tempo stimato coreografo. Ci teniamo a ricordare che all’atto della dichiarazione dei redditi 2013, sarà possibile destinare il 5 per mille dell’irpef a favore della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, al sostenimento delle sue attività. è sufficiente apporre la propria firma ed indicare il codice fiscale della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari 00156220923 nell’apposito spazio della dichiarazione dei redditi. La Fondazione ringrazia calorosamente tutti coloro che opereranno a favore di questa scelta dando così “un contributo per la cultura”. Prossimo appuntamento, con la speranza di vedere molte meno poltrone vuote, con “L’amico Fritz” commedia lirica in tre atti libretto P. Suardon, dal romanzo L’amico Fritz di Émile Erckmann e Pierre-Alexandre Chatrian musica di Pietro Mascagni, nel 150° anniversario della nascita.
C.C.
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