22 November, 2024
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L’assessore dell’Ambiente Donatella Spano ha aperto ieri il workshop nazionale “I Servizi per l’Idrologia Operativa tra Stato, Regioni e Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente”.

Donatella Spano 6

L’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, in qualità di rappresentante della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni, ha aperto ieri il workshop nazionale “I Servizi per l’Idrologia Operativa tra Stato, Regioni e Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente”, in corso sino a oggi nella sede Unicef di Roma.
Nell’evento organizzato dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che coordina il Tavolo Nazionale per i Servizi di Idrologia Operativa, l’esponente della Giunta Pigliaru ha sottolineato l’urgenza per la Sardegna e per tutte le regioni di affrontare in maniera sinergica e coesa il monitoraggio meterologico e idrologico, strettamente connesso alla tematica dei cambiamenti climatici.
«A causa di un sistema di monitoraggio che in Italia è andato sfilacciandosi, ci si aspetta da questo Tavolo proposte operative per rimettere in piedi il sistema informativo del monitoraggio e della raccolta di dati meteorologici e idrologici» ha affermato l’assessore Spano, la quale ha poi evidenziato l’aspetto culturale del prezioso patrimonio nazionale di serie storiche, da non disperdere perché fondamentale per la riduzione del rischio ambientale. «Abbiamo un obiettivo alto: la creazione di piattaforme sinergiche molto forti affinché le regioni possano presentarsi con una strategia unica in uno scenario internazionale».
Tra gli aspetti fondamentali per costruire una rete di monitoraggio efficiente, la titolare dell’Ambiente ha evidenziato l’informatizzazione dei dati ambientali raccolti a livello regionale e l’interoperabilità dei sistemi di condivisione dei dati a livello nazionale. Ancora: l’analisi degli eventi estremi quali alluvioni e siccità, l’educazione e la formazione e una più stretta connessione con le attività dei Centri funzionali decentrati della Protezione civile e con i servizi meteo regionali.
«Le amministrazioni regionali dovrebbero inoltre tenere un anello molto serrato tra ricerca scientifica e messa in piedi di sistema operativo delle tematiche ambientali – ha aggiunto -. La Commissione Ambiente è aperta ai contributi per la messa in sinergia, allo scopo di avere una visione univoca per la riattivazione del sistema, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e tecnico presente in ciascuna regione e in modo da evitare la perdita di importanti conoscenze ambientali.»

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