Ignazio Locci (FI): «Il coordinatore per l’attuazione del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, convochi gli Stati generali del Sulcis Iglesiente».
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«Il coordinatore per l’attuazione del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, convochi gli Stati generali del Sulcis Iglesiente, così come fece quando era la guida della Provincia di Carbonia Iglesias, oggi commissariata. Obiettivo: imprimere una scossa all’immobilismo che ormai contraddistingue la Giunta regionale e procedere con la cantierizzazione delle opere. L’ultimo report sullo stato di attuazione del Piano risale al 14 aprile scorso: sono ormai trascorsi cinque mesi da quella data e tutto sembra restare immobile. Nessuna novità all’orizzonte, nessun nuovo cantiere, mentre il tempo scorre e le scadenze (31/12/2015) per la messa a bando di alcuni importanti progetti, si avvicinano inesorabili.»
Lo ascrive in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna.
«Questi termini non possono essere elusi – aggiunge Ignazio Locci -, pena la perdita dei fondi disponibili. Ecco perché è arrivato il momento di fare chiarezza sulla situazione, inaugurando una nuova attività di sensibilizzazione verso l’Esecutivo di Francesco Pigliaru. Tutti, dai sindacati ai sindaci, dai parlamentari ai consiglieri regionali, uniti verso un unico irrinunciabile obiettivo: la ripartenza del Sulcis-Iglesiente. I fondi ci sono, i progetti idem: non si capisce per quale ragione la burocrazia debba bloccare fino alla cancrena il programma di rilancio del territorio.»
«Recentemente anche il sindacato ha chiesto delucidazioni e, quantomeno ufficialmente, non sono arrivate spiegazioni in merito. Quanto tempo ancora dovrà passare? La situazione si fa sempre più preoccupante: dalla sottoscrizione del Protocollo (novembre 2012) a oggi, sono passati cinque anni. E gli obiettivi più importanti, dalle bonifiche (tristemente in stallo causa la situazione di Igea, così come recita anche l’ultimo report), alla realizzazione di alcune importanti opere (portualità, infrastrutture, collegamento della diga di Monte Pranu con il sistema idrico regionale, per citare alcuni esempi), non sono stati centrati. Per non parlare, poi, di agroalimentare e turismo. E meno male che il 2015 sarebbe dovuto essere l’anno della svolta. Insomma, Salvatore Cherchi deve richiamare gli Stati generali all’unità di intenti – conclude Ignazio Locci -, diversamente vedremo sfumare il sogno di rinascita del Sulcis Iglesiente.»
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