In Sardegna sono quasi 3.500 le microimprese a conduzione familiare interessate dal passaggio generazionale tra 2012 e 2016.
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In Sardegna il valore dell’artigianato si trasmette di padre in figlio. Secondo il dossier elaborato l’Ufficio studi nazionale di Confartigianato su dati Istat, nella nostra regione sono ben 3.454 le imprese a conduzione familiare (tra i 3 e i 9 addetti) interessate da un passaggio generazionale tra 2012 e 2016, il 19,4% delle imprese familiari totali nella regione (17.840). Valore che sale a 4.742 se si considera il periodo 2006-2016.
Sesta nella classifica nazionale, la Sardegna è preceduta solo Basilicata, con il 21% di microimprese interessate dal passaggio generazionale entro il 2016 (cioè 1.065 realtà), Sicilia, con il 20,8% (pari a 8.771 microimprese) e Molise con il 20,2% (663 unità imprenditoriali), Liguria ed Emilia Romagna.
In Italia sono ben oltre 128mila le microimprese a conduzione familiare interessate dal fenomeno (il 18,2% del totale, quasi 706 mila microimprese).
«Fase delicata nella vita di un’impresa, il passaggio generazionale è caratterizzato soprattutto da trasmissione di competenze, capitale umano e know how, valori fondamentali nel settore artigiano e della microimpresa -commenta Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ed è accompagnato da nuove opportunità di crescita per la struttura imprenditoriale, date dall’ingresso di risorse giovani, in molti casi più propense all’utilizzo delle nuove tecnologie e dell’innovazione:»
Quello della trasmissione dei valori e delle competenze di generazione in generazione è un fenomeno che in Sardegna prevale soprattutto nel comparto del “manifatturiero”. Con un valore del 27%, la nostra regione registra la seconda maggiore incidenza di microimprese del settore interessate al passaggio generazionale tra 2012 e 2016 (sono 581). In testa la Valle d’Aosta con un’incidenza del 38,2%.
Il passaggio generazionale “sardo” è meno incisivo nei settori dei “servizi” e delle “costruzioni”. Nel primo caso, il fenomeno riguarda il 19,4% delle piccole imprese regionali sul totale di 12.090 a conduzione familiare tra 2012 e 2016. In questo periodo le incidenze maggiori si registrano in Molise (21,3%) e in Umbria e nella Provincia Autonoma di Trento, entrambe con il 21%.
Per quello che riguarda invece le “costruzioni”, le realtà sarde coinvolte dal passaggio generazionale sono solo 477: in questo caso si tratta del 14,3% del totale, che comprende 3.338 microimprese a conduzione familiare. Guardando la classifica del comparto, dove la Sardegna è 14esima, al primo posto si trova Valle d’Aosta, dove è coinvolto il 33,9% delle microimprese attive nel manifatturiero.
«Questi numeri importanti – aggiunge la Folchetti – evidenziano sempre più la necessità, da parte del Governo Regionale, di porre in essere azioni di accompagnamento ed assistenza, per non correre il rischio di disperdere un grande patrimonio di professionalità e aiutare le giovani generazione o i dipendenti stessi a subentrare nell’impresa esistente.»
«Inoltre – riprende la presidente Folchetti – i giovani che subentrano nella gestione di una impresa, devono ricordarsi che oltre al profitto c’è soprattutto il rispetto delle regole, delle norme e delle procedure, in assenza delle quali l’azienda rischia il collasso,»
Quanto alla trasmissione del “know how”, ovvero la “formazione on the job ai neo assunti nelle imprese artigiane”, sempre secondo l’’Indagine dell’Ufficio Studi Confartigianato, in Sardegna vale 53,5 milioni di euro con una incidenza dell’1,4% sul valore aggiunto; tale dato pone la nostra isola al secondo posto della classifica nazionale (media dello 0,8%), subito dopo la Basilicata con l’1,7%.
La formazione “sul campo” comprende, all’interno dell’attività lavorativa, l’affiancamento del titolare, dei suoi collaboratori o dei dipendenti al nuovo assunto al fine di trasferire conoscenze e sviluppare capacità utili per l’esercizio delle attività in azienda.
«É proprio sullo sviluppo della dotazione del capitale umano delle imprese artigiane che si innescano i processi di trasmissione delle conoscenze – conclude la presidente di Confartigianato Sardegna – rendendo possibile i passaggi generazionale nelle imprese familiari, attraverso i processi formativi on the job.»
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