Al via nel mese di novembre, a Cagliari, gli interventi urgenti di riqualificazione e messa in sicurezza delle prime 700 abitazioni nei palazzoni di Sant’Elia.
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Al via nel prossimo mese di novembre gli interventi urgenti di riqualificazione e messa in sicurezza delle prime 700 abitazioni nei palazzoni del quartiere cagliaritano, grazie ai 5 milioni di euro stanziati il 23 dicembre scorso dalla Giunta su proposta dell’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda. I lavori dovrebbero concludersi entro 10 mesi.
Dopo il via libera dell’Esecutivo e l’individuazione di 29 lotti di intervento, la gara per l’aggiudicazione dei lavori è stata bandita il 22 luglio 2015. A settembre, l’aggiudicazione a 22 ditte mentre per gli altri 7 lotti le operazioni di gara si concluderanno entro fine ottobre: si tratta per il 90% di imprese sarde, dunque anche di manodopera reclutata in Sardegna. L’importo medio di ciascun intervento è di circa 150mila euro, e ogni cantiere, per portarlo a termine, ha bisogno di un numero di operai che varia dai 4 agli 8.
Per la riqualificazione di Sant’Elia è stato sottoscritto un apposito accordo di programma con Area e il Comune di Cagliari che prevede due tipi di interventi: la messa in sicurezza dei palazzi con l’eliminazione delle barriere architettoniche e lavori di risanamento igienico-sanitario. A marzo, con il Piano Infrastrutture finanziato dal mutuo, la Giunta Pigliaru ha stanziato altri 5 milioni di euro per Sant’Elia. Per riqualificare le abitazioni che ne hanno necessità in tutti i 1.500 palazzi è stato stimato un importo di 96 milioni di euro.
«Manteniamo le promesse e rispettando i tempi previsti intervenendo in un quartiere che era completamente abbandonato a se stesso – dice l’assessore Maninchedda -. Vogliamo far rinascere questa parte della città e favorirne l’integrazione, e il primo passo è la riqualificazione urbana. Oltre ai 5 milioni del dicembre scorso, interveniamo impegnandone altri 5 con il Piano Infrastrutture a dimostrazione del reale e concreto interesse di questa Giunta. Così si muove la forza lavoro, si rimettono in moto i cantieri, si ricomincia a creare occupazione.»
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