Al via i primi bandi previsti dal piano di internazionalizzazione.
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La Regione accelera i tempi per agevolare e promuovere la capacità di esportazione delle imprese sarde. L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, aprendo ieri mattina a Cagliari i lavori della Cabina di regia del Programma triennale per l’Internazionalizzazione 2015-2018, ha annunciato che nelle prossime settimane saranno pubblicati i primi bandi del Piano. L’incontro di oggi, nel corso del quale sono state illustrate le direttive di attuazione del programma, ha consentito di condividere le osservazioni presentate dalle associazioni imprenditoriali e di categoria prima dell’approvazione definitiva da parte dell’esecutivo.
«Stiamo rispettando il cronoprogramma – ha detto l’assessore Piras – e presto faremo partire i bandi con l’obiettivo di spendere subito le risorse previste dal Piano. Per consentire una rapida erogazione dei fondi, abbiamo previsto di introdurre nelle direttive anche alcune norme di snellimento burocratico già previste dal disegno di legge sulla semplificazione. Ciò – ha aggiunto l’assessore – permetterà di valutare con più rapidità le domande e di dare risposte in tempi certi alle imprese.»
La prima tranche di interventi, illustrati dal Direttore generale dell’assessorato dell’Industria, Roberto Saba, prevede la spendita di 2,5 milioni di euro sui 16 milioni complessivi previsti dal Piano. A beneficiare delle risorse saranno le piccole e medie imprese che hanno sede operativa in Sardegna, le associazioni temporanee di imprese, i contratti di rete, i consorzi e le società consortili. Le imprese dovranno presentarsi in aggregazione tra loro con la presentazione di un unico progetto che consenta la razionalizzazione dei costi, lo scambio e la condivisione di conoscenze e un approccio integrato ai mercati esteri. Le direttive del Piano hanno già individuato le filiere ammissibili: agroalimentare, innovazione e alta tecnologia, energia e costruzioni, mobilità, moda e design, turismo e beni culturali. Le direttive prevedono un tetto massimo di costi ammissibili, per aggregazioni di impresa, che può arrivare fino a 600mila euro qualora le imprese partecipanti optino per gli aiuti de minimis.
Questa mattina all’incontro era presente anche l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, che ha posto l’accento sull’esigenza di una maggiore sinergia nell’ambito dell’export del settore agricolo. «Il nostro sforzo è massimo – ha detto l’assessore Falchi – e lo testimonia il fatto che adesso abbiamo una serie di strumenti per sostenere e supportare quelle imprese dell’agroalimentare che intendano esportare prodotti di qualità ed eccellenza. I bandi del Piano di Internazionalizzazione – ha aggiunto – dovranno essere sinergici con quelli già previsti dal nuovo Programma di Sviluppo Rurale dove l’aggregazione delle imprese e i Progetti integrati di filiera (Pif) si integrano con altri percorsi come quello dell’Interprofessione, già avviato per il comparto ovino».
In attesa dell’approvazione definitiva delle direttive, proseguono le iniziative stabilite dal Programma. Il 16 dicembre, infatti, nella sede della Fondazione Banco di Sardegna, a Cagliari, si svolgerà un workshop dedicato alle imprese che operano nel settore dell’agroalimentare. L’evento è curato e organizzato dalla Regione in collaborazione con la SFIRS e l’ICE (Istituto per il Commercio Estero).
«Stiamo rispettando il cronoprogramma – ha detto l’assessore Piras – e presto faremo partire i bandi con l’obiettivo di spendere subito le risorse previste dal Piano. Per consentire una rapida erogazione dei fondi, abbiamo previsto di introdurre nelle direttive anche alcune norme di snellimento burocratico già previste dal disegno di legge sulla semplificazione. Ciò – ha aggiunto l’assessore – permetterà di valutare con più rapidità le domande e di dare risposte in tempi certi alle imprese.»
La prima tranche di interventi, illustrati dal Direttore generale dell’assessorato dell’Industria, Roberto Saba, prevede la spendita di 2,5 milioni di euro sui 16 milioni complessivi previsti dal Piano. A beneficiare delle risorse saranno le piccole e medie imprese che hanno sede operativa in Sardegna, le associazioni temporanee di imprese, i contratti di rete, i consorzi e le società consortili. Le imprese dovranno presentarsi in aggregazione tra loro con la presentazione di un unico progetto che consenta la razionalizzazione dei costi, lo scambio e la condivisione di conoscenze e un approccio integrato ai mercati esteri. Le direttive del Piano hanno già individuato le filiere ammissibili: agroalimentare, innovazione e alta tecnologia, energia e costruzioni, mobilità, moda e design, turismo e beni culturali. Le direttive prevedono un tetto massimo di costi ammissibili, per aggregazioni di impresa, che può arrivare fino a 600mila euro qualora le imprese partecipanti optino per gli aiuti de minimis.
Questa mattina all’incontro era presente anche l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, che ha posto l’accento sull’esigenza di una maggiore sinergia nell’ambito dell’export del settore agricolo. «Il nostro sforzo è massimo – ha detto l’assessore Falchi – e lo testimonia il fatto che adesso abbiamo una serie di strumenti per sostenere e supportare quelle imprese dell’agroalimentare che intendano esportare prodotti di qualità ed eccellenza. I bandi del Piano di Internazionalizzazione – ha aggiunto – dovranno essere sinergici con quelli già previsti dal nuovo Programma di Sviluppo Rurale dove l’aggregazione delle imprese e i Progetti integrati di filiera (Pif) si integrano con altri percorsi come quello dell’Interprofessione, già avviato per il comparto ovino».
In attesa dell’approvazione definitiva delle direttive, proseguono le iniziative stabilite dal Programma. Il 16 dicembre, infatti, nella sede della Fondazione Banco di Sardegna, a Cagliari, si svolgerà un workshop dedicato alle imprese che operano nel settore dell’agroalimentare. L’evento è curato e organizzato dalla Regione in collaborazione con la SFIRS e l’ICE (Istituto per il Commercio Estero).
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