23 November, 2024
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Decollano le bonifiche nell’area industriale di Porto Torres.

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Search engine friendly contentL‘assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, ha presentato oggi alla stampa l’esito positivo arrivato ieri a Roma, che dà il via definitivo alle bonifiche da avviare nell’area Syndial di Porto Torres, cioè sulla maggior parte del Sito d’Interesse nazionale (SIN). In conclusione del calendario dei tavoli tecnico-politici, infatti, è giunto il sì definitivo per il risanamento ambientale dell’ex polo petrolchimico con la firma della Regione Sardegna, del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dello Sviluppo economico. Oltre 200 milioni di euro le risorse che metterà in campo Syndial-Eni sulle varie operazioni, con prospettive di ricadute occupazionali nel territorio.
«Abbiamo coordinato i vari tavoli senza mai perdere di vista il cronoprogramma – sottolinea sui tempi l’assessore Spano -. I ritmi serrati sono stati necessari per imprimere l’accelerazione verso un risultato atteso da oltre dieci anni, quando è iniziata la caratterizzazione dell’area Syndial, che è quella maggiormente critica dal punto di vista ambientale del Sin di Porto Torres.»
L’assessore Spano ha evidenziato quanto sia stata altrettanto fondamentale la collaborazione tra tutte le parti in gioco e il lavoro di concerto con il ministero dell’Ambiente: «Con il ministro Galletti insistiamo, inoltre, sul principio del “chi inquina paga”. All’inizio del mio mandato ho preso atto dei forti ritardi accumulatisi negli anni precedenti e della necessità di un cambio di rotta nell’affrontare il problema che segna pesantemente parte dei territori sardi».
Tre i progetti che hanno visto il via definitivo per la bonifica di 1.100 dei 1.800 ettari complessivi del SIN: il primo riguarda terreni insaturi all’interno dell’area industriale del capoluogo turritano, e gli altri due le falde. La Fase 1 del “progetto Nuraghe” vedrà la realizzazione di una piattaforma polifunzionale per il trattamento dei suoli provenienti dall’ex discarica di Minciaredda, dei suoli dell’area denominata “Peci DMT” e di quelli provenienti da altre aree dello stabilimento e non trattabili con tecnologie in situ. In particolare per Minciaredda, quella maggiormente compromessa, l’operazione prevede la completa rimozione e il trattamento dei suoli contaminati fino al raggiungimento della piena conformità, separando i rifiuti dai suoli. Gli altri due interventi approvati riguardano l’intera falda dell’area «Syndial e specificamente l’acquifero sottostante la discarica (la cosiddetta “falda Minciaredda”).
«Il percorso sarà lungo ma è finalmente iniziato. Senza bonifiche – ha concluso l’assessore all’Ambiente – non c’è quel futuro sostenibile che vogliamo per la nostra terra:»

 

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