Forza Italia ha presentato una proposta di legge per la semplificazione delle concessioni balneari.
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Il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale ha presentato una proposta di legge per la semplificazione delle concessioni balneari.
«La nostra è una proposta concreta per andare incontro alle esigenze degli operatori del turismo balneare e rilanciare in Sardegna una offerta competitiva e di qualità» ha detto il capogruppo Pietro Pittalis presentando la proposta di legge del partito, primo firmatario l’on. Marco Tedde, con cui, fra l’altro, si modificano alcune norme della legge regionale 8/2015 (legge edilizia).
«Stiamo parlando di un settore – ha spiegato Marco Tedde – di cui fanno parte in Sardegna circa 600 imprese con una occupazione diretta di 4000 unità più l’indotto, un settore che opera in un comparto strategico per l’economia della Sardegna fra mille difficoltà causate da un quadro normativo molto complesso sia a livello regionale che nazionale e comunitario.»
«Per quanto riguarda la legislazione regionale – ha aggiunto Marco Tedde – la nostra proposta prevede, da un lato, di modificare la legge 8 per permettere a tutti i titolari di concessioni balneari di operare 12 mesi l’anno anche nei Comuni sprovvisti di Pul (Piano urbano dei litorali), superando la soglia attuale dei 90 giorni. Ci sembra un intervento di buon senso sia perché i Pul approvati in Sardegna sono pochissimi e comunque la Giunta non ha ancora definito l’ambito dei cosiddetti litorali urbani, sia perché si mettono gli operatori nelle condizioni di allungare la stagione ed ottimizzare i loro investimenti.»
«Inoltre – ha sottolineato ancora Marco Tedde – in attesa della nuova normativa nazionale, che potrebbe subire forti cambiamenti dall’esito di un processo aperto presso la Corte di Giustizia europea per la proroga delle concessioni fino al 2020 decisa dall’Italia, la disposizioni regionali consentiranno ai Comuni di avviare procedure ad evidenza pubblica subordinando il rilascio delle concessioni al pagamento di un indennizzo ai vecchi proprietari (nel caso perdessero la gara) pari al 90% del valore dell’azienda, certificato da una perizia.»
«E’ una legge necessaria alla Sardegna – ha affermato il consigliere Ignazio Locci – perché fa emergere il ruolo di un settore che ha tutte le potenzialità per sviluppare il turismo sardo, ma non riesce ad esprimerle perché oggettivamente ostacolato dai vincoli di norme farraginose che richiedono procedure lunghissime, come i Puc (Piani urbanistici) ed i Pul (Piani urbani dei litorali) i quali poi devono essere sottoposti ad una verifica di coerenza con il Ppr (Piano paesaggistico regionale).»
«Si tratta di una parte molto significativa della nostra offerta turistica – ha detto il consigliere Edoardo Tocco – che esprime al meglio la naturale vocazione della nostra Regione, non possiamo e non dobbiamo trascurare questo settore anche per la sua capacità di produrre professionalità ed occupazione, in buona parte giovanili.»
«Dobbiamo mantenere la guardia molto alta – ha sottolineato il consigliere Stefano Tunis – su tutti i problemi che riguardano il turismo in Sardegna e anche per questo auspichiamo che la nostra proposta sia approvata tempestivamente, con l’urgenza che merita e che i tempi dell’attuale fase economica richiedono:»
Il consigliere Giancarlo Carta ha poi rappresentato la preoccupazione di molte aziende turistiche del Sassarese, «dove alcune strutture potrebbero essere destinate all’accoglienza dei migranti; non si tratta di venir meno ai nostri doveri di solidarietà ma non si può stravolgere una delle migliori vocazioni naturali del territorio e poi parlare della Sardegna come fabbrica del sole e terra del turismo sostenibile».
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