22 November, 2024
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Stamane la RSU ed una delegazione di lavoratori Eurallumina hanno organizzato un nuovo presidio all’assessorato dell’Ambiente.

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Eurallumina 25 settembre 2015 2

Questa mattina la RSU ed una delegazione di lavoratori Eurallumina hanno organizzato un nuovo presidio presso l’assessorato regionale dell’Ambiente, in via a Roma, a Cagliari, per monitorare le attività procedurali inerenti la vertenza  Eurallumina e relative alle autorizzazioni necessarie all’avvio del piano di ripresa produttiva.

«La mobilitazione non si è fermata con gli allerta meteo invernali e non si fermerà neanche con i 40 gradi estivi, per sottolineare, qualora fosse necessario, la determinazione che mai è venuta meno in questi anni di lotta per l’affermazione del diritto al lavoro delle tute verdi sulcitane – si legge in una nota della RSU Eurallumina -. Nell’ultima decade di giugno si sono svolti alcuni incontri tra i consulenti e i tecnici dell’Eurallumina e quelli dell’assessorato dell’Ambiente, per esaminare nei dettagli alcuni dei punti indicati nel fascicolo integrativo scaturito dopo la conferenza dei servizi del 29 e 30 dicembre 2015. Richieste di chiarimenti ed integrazioni al progetto di ripresa produttiva che, per essere adeguatamente istruite e completate, avevano visto l’azienda Eurallumina richiedere ed ottenere una proroga di 90 giorni, a partire dal 10 maggio 2016, un periodo ritenuto sufficiente e che, come comunicato alla RSU, vedrà la consegna definitiva entro i termini previsti.

Sulla vicenda “sclassificazione degli usi civici nelle aree industriali”, il Consiglio comunale di Portoscuso, il 27 giugno scorso ha deliberato positivamente e ha dato avvio all’iter previsto dalla legge, con la pubblicazione  nell’ albo pretorio comunale  della  relativa delibera.»

«Con la verifica sul campo della realizzazione e del completo funzionamento della barriera idraulica da parte dei dirigenti del settore ambiente dell’ex Provincia Carbonia Iglesias e dell’Arpas (realizzata con ingenti investimenti e già operativa presso l’area di stoccaggio dei residui di lavorazione– aggiunge la RSU Eurallumina – si è di fatto concluso l’intero processo di messa a norme del sito, come da  richiesta dalla Magistratura, su indicazione del ministero dell’Ambiente e dagli organi competenti. Una volta pervenuta la relazione tecnica sul corretto funzionamento della barriera idraulica, che garantisce la salvaguardia della falda, si potrà procedere alla richiesta di dissequestro delle parti A e B, ancora vincolate dal procedimento giudiziario, mentre l’area C e la sala pompe erano già state rese disponibili all’esercizio. Passaggi determinanti per giungere al completamento del piano industriale di riavvio della produzione del primo anello della filiera dell’alluminio, e per lo sblocco degli investimenti propedeutici all’obiettivo, quantificati in oltre 200 milioni di euro, per un impatto occupazionale di 357 lavoratori diretti (circa 100 nuove assunzioni), 270 degli appalti per 36 mesi (150 poi stabilizzati per le manutenzioni), oltre 200 tra indotto e servizi (mensa, trasporti, fornitori), per un moltiplicatore economico che con le rispettive famiglie, coinvolge migliaia di persone ed è indispensabile per la ripresa economica e sociale dell’intero territorio. Percorso seguito dopo le iniziative della Rsu e dei lavoratori svolte a Roma e a Cagliari nella prima settimana di maggio, con costante attenzione e monitoraggio da parte del Governo, con il coordinamento del Consiglio dei ministri, del ministero dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, della Presidenza della Giunta regionale e degli assessorati coinvolti (Industria ed Ambiente), insieme alla presenza ai tavoli dei massimi responsabili della RUSAL negli incontri ai massimi livelli svolti a Roma nel mese di giugno.»

«La scorsa settimana – conclude la RSU Eurallumina – dirigenti e tecnici della proprietà Rusal erano in visita operativa nello stabilimento a Portovesme, per seguire con il managemant locale quanto già realizzato e quanto in programma per i prossimi mesi, esprimendosi positivamente su quanto realizzato e sullo stato manutentivo degli impianti, salvaguardato dalle attività dei lavoratori e delle lavoratrici Eurallumina con la parte assegnata in appalto, che vede tutti i giorni circa 100 addetti varcare i cancelli (i diretti si alternano in turni di rotazione e 24 di essi, da un anno già reinseriti in tre turni h24 per il trattamento delle acque, in una realtà che ha fermato la produzione ma che non ha mai chiuso definitivamente e che oggi spinge, in concorso con parti sociali e istituzioni, per riprendere le attività produttive.»

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