22 November, 2024
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Le segreterie territoriali FSM, FIOM, UILM e CUB del Sulcis Iglesiente replicano alle accuse del segretario generale UST CISL Fabio Enne sulla vertenza Alcoa.

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Le segreterie territoriali FSM, FIOM, UILM e CUB del Sulcis Iglesiente replicano oggi alla durissima presa di posizione assunta ieri da Fabio Enne, segretario generale UST CISL del Sulcis Iglesiente, sulla vertenza Alcoa.

«Apprendiamo con favore la volontà esplicita di qualche organizzazione sindacale che attraverso un comunicato stampa anticipa la decisione di essere pronta, se non si dovesse aprire uno spiraglio risolutivo entro pochi mesi, a scendere in campo a gamba tesa per il bene dei lavoratori e delle loro famiglie – affermano oggi le segreterie territoriali FSM, FIOM, UILM e CUB del Sulcis Iglesiente -, perché riteniamo che, anche se in forte ritardo, la volontà di più forze a perseguire uno stesso obiettivo possa solo aumentare le possibilità che tale obiettivo venga raggiunto. Non capiamo, invece, quale interesse possa esserci a sminuire quanto fatto da altri distorcendone il significato e calunniandone le intenzioni.»

«La vertenza “Alcoa” rappresenta una delle lotte più difficili ed estenuanti che i metalmeccanici da anni stanno portando avanti, spesso proprio in assenza di coloro che oggi divulgano comunicati attraverso i quali vantano formule risolutive non ancora individuate, probabilmente nell’intento di soddisfare interessi diversi da quelli dei lavoratori e dello stabilimento ex Alcoa – aggiungono le segreterie territoriali FSM, FIOM, UILM e CUB del Sulcis Iglesiente -. Sino ad ora come FSM, FIOM, UILM e CUB, definiti in maniera provocatoria e volutamente offensiva “sindacati uniti appiattiti su ordini di partito”, abbiamo con forza respinto provocazioni ed illazioni degli spettatori passivi, maestri di penne e tastiere, ma oggi riteniamo, a differenza del passato, di voler difendere con forza e orgoglio, anche attraverso queste poche righe, la lotta che, unitamente ai lavoratori ed ai delegati sindacali, con iniziative locali e nazionali condivise, ha tenuto alta la dignità di un intero Territorio lasciando aperta un’opportunità che per “troppi” non esisteva, sino ad arrivare a garantire condizioni prima inarrivabili e motivo, in assenza di queste,  dello spegnimento degli impianti. E’ condivisibile la valutazione in merito ai tempi inaccettabili trascorsi, tutti noi sentiamo la responsabilità della sofferenza sociale che subiscono le famiglie e i lavoratori che sono privi anche del solo ammortizzatore sociale, ma mai, seppur senza portare a casa quanto sperato, abbiamo abbassato la guardia o smesso di lottare per rivendicarne il diritto. In conclusione, respingiamo con forza qualsiasi strumentalizzazione o attacco tesi solamente a dividere un movimento che, in questi anni, ha cercato sempre di trovare e costruire alleanze con l’unico fine di ottenere la ripartenza del lavoro, invitando tutti, invece, ad avere sentimenti e propositi di unione e condivisione in attesa di vedere l’unico epilogo auspicabile per la ripresa sociale del nostro Sulcis e cioè la rinascita del Polo Industriale di Portovesme partendo magari proprio dalla tanta attesa riapertura dello stabilimento ex Alcoa.»

Alcoa a Rioma 16 febbraio 2016 10

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