Nuovo presidio dell’associazione di volontariato Le Rondini, mercoledì mattina, all’assessorato regionale della Sanità.
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Nuovo presidio dell’associazione di volontariato Le Rondini, mercoledì mattina, all’assessorato regionale della Sanità, per rivendicare l’attuazione definitiva del progetto sperimentale avviato per l’assistenza ai malati.
«Il progetto sperimentale – spiega Franca Boi, presidente dell’associazione Le Rondini – che doveva durare quattro mesi per poi diventare definitivo, è stato monitorato dal capo di gabinetto dell’assessorato della Sanità, dottor Salis, e dall’associazione, ed entrambi hanno riscontrato solo lati positivi con nuove proposte e migliorie da attivare. A distanza di quattro mesi, data in cui il progetto doveva diventare definitivo per i pazienti seguiti dalle due unità ospedaliere territoriali, accade l’incredibile. La dirigenza della Asl 7, con il consenso dell’assessorato. ha comunicato all’associazione che il progetto verrà prorogato per altri quattro mesi (quindi non diventa definitivo) ed è riservato solamente ai pazienti iniziali. Nessun altro paziente che volesse essere seguito dalla rianimazione può farne richiesta. Non ci chiediamo il perché di tutto questo – aggiunge Franca Boi -, perché conosciamo già la risposta, basti pensare che abbiamo dovuto battagliare nove mesi per un diritto che ci è stato negato. In via esclusiva ci dovrebbe lusingare ma non è così. Non esistono malati di serie A e di serie B, forse per la dirigenza Asl ma non per noi.»
«Non ci interessa sapere cosa ci sia dietro tutto questo – sottolinea ancora Franca Boi – ci interessa che ci venga riconosciuto un diritto, quello alla vita e una ad adeguata assistenza. La riunione, tenutasi il 25 luglio in presenza di tutti gli attori coinvolti, in cui la dirigenza Asl ha preso nota delle migliorie da apportare, sembrava essersi conclusa positivamente. Dopo 10 giorni, l’ennesima spiacevole sorpresa. ecco perché mercoledì 10 agosto saremo di fronte all’assessorato, con i nostri disabili, chiederemo che il progetto diventi definitivo e che sia estendibile a tutti i pazienti gravissimi che ne faranno richiesta. Non si possono classificare i malati di serie A e di serie B. Scioglieremo il presidio solo dopo che avremo ricevuto una nota scritta in cui si rinnova definitivamente il progetto sperimentale a cui abbiamo avuto accesso sino ad ora – conclude il presidente dell’associazione di volontariato Le Rondini – e in cui ci sia specificato cheil progetto è aperto a tutti coloro che ne facciano richiesta.»
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