I Riformatori sardi hanno presentato una mozione su «un primo bilancio della lotta agli incendi sul territorio regionale».
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I Riformatori sardi hanno presentato una mozione su «un primo bilancio della lotta agli incendi sul territorio regionale».
«Con la nostra iniziativa – ha detto il consigliere dei Riformatori sardi Luigi Crisponi illustrando la mozione ed un’interrogazione del partito – vogliamo richiamare l’attenzione del Consiglio regionale e dell’opinione pubblica sul problema degli incendi perché in questa stagione, non ancora conclusa, il fuoco ha distrutto circa 1.000 ettari di territorio in più rispetto all’anno scorso e la Regione ha fatto qualche passo falso.»
Su questo punto Luigi Crisponi è stato molto critico, ricordando in primo luogo che «le forze in campo sono di gran lunga inferiori agli 8.500 uomini di cui ha parlato l’assessore dell’Ambiente dato che, nel solo Corpo forestale regionale, il 30% dell’organico non è più abilitato a stare in prima linea perché in età avanzata; se a questo aggiungiamo che la convenzione con i Vigili del Fuoco è stata firmata con grave ritardo, con una dotazione finanziaria inadeguata e senza la necessaria chiarezza sulla dislocazione dei presidi sul territorio, abbiamo un quadro complessivo preoccupante che non può essere sottovalutato».
Il consigliere Michele Cossa ha invece messo l’accento sulla necessità di voltare finalmente pagine rispetto ad una sorta di “piaga biblica che anche quest’anno si è rivelata devastante per la Sardegna sia per i danni materiali che per quelli d’immagine, riferiti ai gravi incendi sviluppatisi in zone ad alta densità turistica come Santa Margherita di Pula e La Maddalena».
«Noi pensiamo – ha aggiunto Michele Cossa – che il sistema regionale di prevenzione e contrasto agli incendi vada fortemente potenziato anche con il ricorso alle tecnologie avanzate; per questo giudichiamo inammissibile che la rete di telerilevamento di Alenia (50 centraline collocate nei punti più sensibili del territorio regionale) acquistata dalla Regione nel ’93 sia di fatto abbandonata, con uno spreco enorme di risorse pubbliche quantificabile oggi attorno ai 30 milioni di euro.»
«Su questa vicenda andremo avanti – ha concluso Michele Cossa – presentando una segnalazione alla Corte dei Conti, che già si era occupata del problema dopo una nostra interrogazione del 2007; chi fa politica nelle istituzioni fa un mestiere diverso da quello della magistratura ma non possiamo tollerare che, di fronte a certe situazioni, non si riesca mai per le ragioni più disparate, ad individuare ed accertare le responsabilità e punire chi ha sbagliato.»
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