Domani a Roma non ci saranno i manifestanti del comitato “I figli della crisi” che lamentano di essere stati esclusi.
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Domani, a Roma, non ci saranno i manifestanti del comitato “I figli della crisi”. Ivano Sais, leader del movimento giovanile, spiega che, motivati da spirito di solidarietà sociale, si preparavano ad una discesa in grande stile nella Capitale ma venerdì sera è arrivato lo stop da parte delle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di CGIL, CISL e UIL. «E’ inaudito, in tanti anni di battaglie fianco a fianco nelle rivendicazioni territoriali, l’unità delle categorie è sempre stato un segno distintivo ammirato da tutti.»
Critico anche Fausto Zoncu, altro componente del comitato giovanile. «Sono convinto che la decisione di estraniare gli altri movimenti non sia degli operai Alcoa, ma dipenda da politicanti di basso profilo, che non comprendono che c’è un intero territorio al collasso. Ed a pagarne le spese sono, soprattutto, i disoccupati e tutte le nuove generazioni di studenti senza futuro.»
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