25 July, 2025

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Mercoledì 3 ottobre l’VIII Festival pianistico del Conservatorio prosegue con il primo dei concerti dedicato all’integrale dell’opera pianistica di Claude Debussy, a cui quest’anno la manifestazione è dedicata in occasione del 150° anniversario della morte.

L’appuntamento è alle 18.00 nell’auditorium dell’istituzione musicale (Cagliari, piazza Porrino) per una serata che proporrà le serie delle “Images”, scritte dal grande compositore francese tra il 1894 e il 1912.

Ad affrontare i brani, “Images oubliées e Images 1ère série”, sarà il pianista Marcello Calabrò, mentre il compito di misurarsi, con le “Images 2ère série” è affidato a Francesca Massidda.

Chiuderà la serata Manuele Pinna che proporrà la celebre Suite bergamasque.

Nato da un progetto del pianista Stefano Figliola, docente di pianoforte nell’istituzione musicale cagliaritana, il Festival Pianistico è divenuto negli anni un sicuro riferimento per quel pubblico che sempre più numeroso e attento ne ha seguito le precedenti edizioni.

Il festival quest’anno conta sulla collaborazione con i Dipartimenti di “Teoria e Analisi, Composizione, Direzione e Musicologia, “Strumenti ad arco e a corda”, con la Sezione Interdipartimentale di “Discipline d’insieme” e con l’Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Como.

L’ingresso agli appuntamenti è libero e gratuito.

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Si è riunito oggi, nella sala Lussu di Villa Devoto, l’Osservatorio LavoRas, il piano per l’occupazione della Regione da 128 milioni di euro. LavoRas è diviso in due macromisure: Cantieri (45 milioni per quelli di nuova attivazione e 21 per quelli già esistenti) e Bonus occupazionali (61 milioni). L’Osservatorio ha il compito di monitorare l’andamento del programma, e oggi sono stati ufficializzati i dati durante la riunione con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori della Programmazione, Raffaele Paci (che cura la parte cantieri) e del Lavoro, Virginia Mura (che si occupa della parte bonus occupazionali), la conferenza permanente Regione-Enti Locali, i sindacati, i datoriali, Insar e Aspal. Per quanto riguarda la misura Cantieri, sono 371 i Comuni sardi che hanno presentato 560 progetti, con i quali saranno creati 2.784 nuovi posti di lavoro, una media di 5 posti di lavoro a cantiere. Per quanto invece riguarda la misura Bonus occupazionali, le  domande di incentivo per il bando under 35 sono 153, e riguardano 190 lavoratori. Per il bando over 35 ci sono già 67 istanze a 3 giorni dalla pubblicazione. Il bando per gli over 55, infine, sarà pubblicato entro qualche giorno.

«LavoRas è nato per dare risposte concrete e rapide all’emergenza occupazione, mettendo in moto l’economia e dunque creando le condizioni per migliorarla – dice il presidente Francesco Pigliaru -. Siamo intervenuti direttamente creando i cantieri, e allo stesso tempo con gli incentivi occupazionali abbiamo voluto aiutare le imprese ad assumere nel 2018, anche per amplificare la ripresa dell’economia. I dati oggi ci dicono che la parte che riguarda i cantieri ha funzionato e che dobbiamo perfezionare quella dei bonus, che non ha ancora raggiunto i risultati che ci aspettavamo. Sappiamo però che LavoRas è una macchina complessa e innovativa, dunque partendo dai dati emersi dall’Osservatorio rafforzeremo le parti che ne hanno più necessità, lavorando con determinazione per raggiungere gli obiettivi previsti.»

Delle 560 proposte di cantieri di nuova attivazione, 550 sono state presentate in forma singola e 10 in forma aggregata. Solo 6 Comuni non hanno presentato domanda, dunque ci sono 159.952 euro di contributi non assegnati. Insar ha completato l’istruttoria di 555 cantieri (il 99%), per un valore di 43,1 milioni (96% del totale). Di questi, 14 riguardano tipologie fuori catalogo. Il cofinanziamento comunale per i progetti istruiti e di 555.148 euro, ovvero l’1.3%. 4 progetti sono in attesa di integrazioni, uno deve essere valutato dalla cabina di regia. I 2.784 posti di lavoro attivati dai 555 progetti già istruiti si suddividono in 7 tipologie: Ambiente (208 cantieri per 1094 occupati), Beni culturali e archeologici (57 cantieri e 272 occupati), Edilizia (129 cantieri per 679 occupati), Reti idriche (8 cantieri e 69 occupati), Valorizzazione attrattori culturali (38 cantieri e 131 occupati), Patrimonio pubblico e efficientamento procedure comunali (101 cantieri per 409 posti), Interventi fuori catalogo (14 cantieri  per 130 posti di lavoro). I primi cantieri apriranno nelle prossime settimane.

«Con i cantieri diamo una opportunità immediata ai disoccupati garantendo un lavoro subito e allo stesso tempo mettiamo le basi per raccogliere frutti permanenti, perché i cantieri comunali si tradurranno in servizi migliori per i cittadini e maggiore sicurezza per il territorio. Siamo molto soddisfatti degli ottimi dati emersi oggi, con una grande risposta da parte dei Comuni che hanno presentato i loro progetti – sottolinea Raffaele Paci -. Finalmente manca pochissimo all’apertura dei primi cantieri, già nelle prossime settimane, è stato un lavoro complesso e impegnativo che però ha portato ai risultati che volevamo. La misura cantieri ha dimostrato tutta la sua efficacia, dunque la rifinanzieremo nella prossima Finanziaria per potenziarla ulteriormente.»

La parte di LavoRas dedicata agli incentivi per l’occupazione, sommabili a quelli nazionali, va potenziata e resa più efficace per dare  risultati migliori di quelli registrati fino ad oggi. È questa la conclusione condivisa oggi dall’Osservatorio. «Stiamo lavorando per rafforzare questa misura, puntando prima di tutto su una comunicazione e informazione più capillare con le aziende e nei territori – sottolinea l’assessore Virginia Mura -. Ci saranno di aiuto i job account, personale specializzato in forza all’Aspal, per informare le aziende sarde potenzialmente interessate su tutti gli strumenti a loro disposizione, per incrementare al massimo le assunzioni».

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Mentre la Gallura è ritornata in Consiglio regionale per chiedere la “restituzione” della provincia Olbia Tempio, cancellata dal referendum regionale del 2012 e “riabilitata” da quello costituzionale e di valenza nazionale, nel dicembre 2016, e chiede l’approvazione, prima della conclusione della legislatura, della proposta di legge presentata il 16 marzo 2017, dai quattro esponenti galluresi in Regione, Giuseppe Meloni (Pd), Giuseppe Fasolino (Fi), Giovanni Satta (Psd’Az) e Pier Franco Zanchetta (Upc) che, integrando l’articolo 25 della legge n. 2 del 4 febbraio 2016 (legge di riordino del sistema delle autonomie locali) punta alla riconfigurazione della provincia del Nord-Est Sardegna, nel Sulcis Iglesiente stenta a prendere forza la spinta per la “restituzione” della provincia di Carbonia Iglesias, cancellata dallo stesso referendum, insieme anche alle province dell’Ogliastra e del Medio Campidano.

Fabio Usai, consigliere comunale di Carbonia, denuncia oggi il silenzio “assordante” che grava sul problema nel Sulcis Iglesiente, rimarcando le pesantissime penalizzazioni che il territorio ha subito e continua a subire da quando è stata cancellata la provincia di Carbonia Iglesias, neppure in minima parte compensate dall’istituzione della provincia del Sud Sardegna.

«Abbiamo subito un autentico scippo – tuona Fabio Usai – ed oggi ci sono le condizioni per porre rimedio a quanto è accaduto. Dobbiamo riprenderci la “nostra” Provincia. In questi anni sono venute a mancare ingenti risorse, sia per l’espletamento delle competenze che erano in capo alla Provincia, sia per il funzionamento della stessa attuale provincia del Sud Sardegna. E’ necessaria una grande mobilitazione dei sindaci e delle popolazioni amministrate, perché si arrivi ad una proposta di legge per la “restituzione” delle quattro province cancellate dal referendum regionale con il voto di una minoranza dei sardi, considerando che il 6 maggio 2012, al referendum votò il 35,50% degli aventi diritto. E’ sotto gli occhi di tutti che i risparmi nella spesa pubblica sono stati irrilevanti e, comunque, a scapito dei servizi resi ai cittadini. In questi anni – conclude Fabio Usai – Carbonia ha perso il tribunale, la sede staccata della Camera di Commercio (ospitata a titolo gratuito nella sede dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, in via Fertilia), la sede della Guardia di Finanza, ha visto depotenziata la presenza degli uffici Inps e, insieme a Iglesias, fortemente ridimensionato il suo sistema sanitario. E’ arrivato il momento di rialzare la testa ed il primo passo non può che essere quello della richiesta di “restituzione” al territorio della provincia di Carbonia Iglesias.»

 

 

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L’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha scritto al ministro Giovanni Tria una lettera in cui, all’indomani della decisione del Governo di aumentare il deficit al 2,4% per liberare 40 miliardi di euro da destinare ad altre politiche, chiarisce la posizione della Regione. Se è finito il periodo dell’austerità e della necessità di risanare il debito pubblico, allora è finito anche il tempo di pagare i 684 milioni all’anno di accantonamenti che servono, appunto, solo ed esclusivamente a sanare il debito. La lettera è stata inviata anche a tutti i parlamentari sardi. 

Di seguito, il testo integrale.

«Illustre Ministro Tria,

Prendo atto che la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza approvata dal Consiglio dei Ministri indica un rapporto tra deficit e Pil al 2,4% per gli anni 2019, 2020 e 2021, e che questo incremento dell’indebitamento pubblico permetterà di avere a disposizione circa 40 miliardi di euro in più da spendere con la manovra 2019. Non entro nel merito delle scelte operate dal Governo, che sicuramente avrà valutato attentamente gli effetti di questa decisione, anche per il futuro. Ciò che qui mi preme sottolineare nella mia qualità di responsabile del bilancio della Regione Autonoma della Sardegna, è che la scelta del Governo decreta, di fatto, la conclusione della stagione del “risanamento” dei conti pubblici dello Stato Italiano, per il quale è stato chiesto, a partire dal 2012 e anche alla nostra regione, un forte contributo sotto forma di “accantonamenti”. Se dunque è chiusa la stagione del risanamento, dovrebbe esserlo anche quella degli accantonamenti. Ricordo infatti che gli accantonamenti sono un prelievo forzato che lo Stato effettua sulle entrate dell’Irpef che lo Statuto Sardo, legge di rango costituzionale, assegna alla Sardegna. In particolare, alla Sardegna spettano i 7/10 dell’Irpef che però nella realtà si riducono ai 5/10, tenendo conto dei 684 milioni che lo Stato ha trattenuto nel 2018, così come negli anni precedenti e futuri. Ricordo anche che la Corte Costituzionale, pur ribadendo che tutte le Regioni devono contribuire al risanamento dei conti nazionali, ha in più occasioni stabilito la illegittimità di norme che prevedono gli accantonamenti per un periodo illimitato, perché di fatto modificano in modo surrettizio e unilaterale lo Statuto della Sardegna. E ricordo, infine, che l’accordo sul nostro contributo alla finanza pubblica è scaduto nel 2017 e che da allora il presidente Pigliaru ha inviato numerose e motivate richieste di forte riduzione. Tuttavia, né il Governo precedente né quello attuale hanno mai dato risposte concrete alle nostre proposte. Adesso però non ho dubbi che il Governo Conte, avendo sancito la fine del periodo dell’austerità e del risanamento dei conti pubblici nazionali, potrà restituire alla Sardegna, all’interno di quella manovra  finanziaria da 40 miliardi in fase di predisposizione, le risorse che le spettano di diritto, eliminando gli accantonamenti o riducendoli fortemente. Gli accantonamenti, infatti, erano e devono restare strettamente finalizzati solo ed esclusivamente a quella politica di risanamento dei conti pubblici a quanto pare non più necessaria. Mi sembra un atto doveroso, peraltro rispettoso delle sentenze della Corte Costituzionale, e sono certo che raccoglierà il pieno appoggio di tutti i parlamentari sardi, in quanto restituirà alla nostra Regione le proprie risorse che potremo così adeguatamente utilizzare per garantire servizi e prospettive di sviluppo ai nostri cittadini.»

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Con una mozione consiliare proposta da Francesco Agus e altri esponenti del centrosinistra in Consiglio regionale, si chiede la conclusione degli interventi previsti nel protocollo d’Intesa firmato da Regione e ministero della Difesa nel dicembre 2017.

L’Intesa era stata sottoscritta a seguito di un serrato confronto iniziato nel 2015 con il tavolo istituzionale di concertazione dedicato all’individuazione di misure di riduzione delle limitazioni sull’utilizzo del territorio isolano imposte dal Ministero della Difesa. «Gli interventi partiti a pochi mesi dalla firma dell’Intesa sono di buon auspicio – ha detto Francesco Agus -. Ora occorre concludere con il ministero della Difesa gli accordi di attuazione per la cessione definitiva delle spiagge, degli immobili e per gli altri interventi di valorizzazione del territorio. Penso che alla fine si possa chiudere definitivamente anche la partita degli indennizzi statali per i comuni sardi gravati da servitù militari». 

Per l’esponente di Campo Progressista Sardegna il cambio di Governo nazionale ha senz’altro rallentato la definizione degli atti attuativi previsti nel protocollo d’Intesa. «Apprezziamo che a Roma ci sia stata continuità di intenti nonostante il cambio di esecutivo a pochi mesi dalla firma dell’Intesa del 2017 – prosegue Agus -. Sulla bontà di questo accordo alla fine hanno convenuto anche gli esponenti sardi che sostengono il Governo. Ora però chiediamo alla Giunta regionale di verificare formalmente le intenzioni del Ministero della Difesa e stabilire i dettagli del definitivo passaggio di consegna dei beni alla Regione».

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«L’avvio della procedura di licenziamento di tre lavoratori, in atto dalla Polar a Piscinas, non può essere accettato in alcun modo. Come organizzazioni sindacali lo respingiamo al mittente. Da subito chiediamo la convocazione di un tavolo con la stessa azienda e la Confindustria per affrontare l’argomento. Sin da ora le  organizzazioni sindacali attiveranno le procedure e gli atti necessari finalizzati alla tutela e salvaguardia dei diritti dei lavoratori.»

Lo dicono i segretari Filctem CGIL Emanuele Madeddu, Femca CISL Nino d’Orso e Uiltec Uil Tonino Melis.

«Da subito, inoltre, chiediamo la convocazione urgente e straordinaria di un tavolo con gli assessorati regionali dell’industria e del lavoro per valutare tutti gli aspetti di questa vertenza. Nello specifico – concludono Emanuele Madeddu, Nino d’Oso e Tonino Melis – sollecitiamo un immediato e tempestivo intervento dell’assessorato regionale dell’industria, cui spettano le iniziative in materia di polizia mineraria, affinché siano avviate tutte le procedure ispettive necessarie per accertarsi che tutti i precetti previsti dal regio decreto del 27 siano rispettati.»

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Il comune di Sant’Antioco ricorda il Maresciallo dell’Esercito Silvio Olla, l’eroe antiochense caduto a soli 32 anni a Nassiriya, il 12 novembre del 2003. E lo fa, come di consueto, con il Memorial di calcio a undici “Silvio Olla”, giunto all’ottava edizione, organizzato daall’assessorato dello Sport, con la collaborazione della A.S.D. Isola di Sant’Antioco. L’evento vedrà la partecipazione delle rappresentative del 3° Reggimento Bersaglieri di Teulada, del 5° Reggimento Genio Brigata di Macomer, del 151° Reggimento Fanteria Sassari di Cagliari, del 152° Reggimento Fanteria Sassari di Sassari e della Compagnia dei Carabinieri di Carbonia.

La manifestazione si svolgerà mercoledì 3 e giovedì 4 ottobre, sul terreno di gioco in erba sintetica dello stadio Comunale di Sant’Antioco. Le partite saranno precedute, alle 16.00 di mercoledì, da una cerimonia militare commemorativa presso il cimitero comunale, dinanzi al monumento dedicato a Silvio Olla. Alle 17.00, prenderanno il via le partite di calcio con il match inaugurale che vedrà la rappresentativa del 151° Reggimento Fanteria Sassari di Cagliari opposta a quella del 5° Reggimento Genio Brigata di Macomer. Il Memorial si concluderà giovedì 4 ottobre, alle 18.00, con la finalissima per il primo e secondo posto, cui seguiranno le premiazioni, in programma alle 19.15.

 

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È la sarda Daniela Pes la vincitrice del “Premio dei Premi” 2018, il contest che riunisce i vincitori dei concorsi italiani di canzone d’autore e world music intitolati ad artisti scomparsi.

L’evento si è tenuto sabato nell’ambito del Mei di Faenza ed ha visto un podio tutto al femminile. Infatti, dietro la vincitrice, che rappresentava il Premio Andrea Parodi di Cagliari, si sono piazzate, a pari merito, Federica Morrone (in lizza il Premio Bianca d’Aponte di Aversa) ed Agnese Valle (per il Premio Mario Panseri di Cairo Montenotte).

La serata è stata una occasione unica per vedere, tutti insieme, i migliori cantautori emergenti del nostro Paese, in quella che è stato definita la “Champions League” della nuova canzone d’autore.

Alla vincitrice numerosi bonus: un “immediate video” della propria canzone, realizzato da Marco Billeci, videomaker e giornalista di Gedi Digital, che sarà pubblicato su repubblica.it; uno speciale su JamTV e una corposa intervista per il bimestrale “Vinile”. Ma per Daniela Pes ci sarà anche la possibilità di partecipare come ospite a “EdicolAcustica” di Grosseto e al Festival Internazionale della Sardegna Città di Uta.

A Federica Morrone invece è andato il premio speciale dell’Officina della Musica e delle Parole di Milano, consistente nella possibilità di partecipare a un corso della stessa Officina del valore di euro 1500.

Nel Premio dei Premi, ideato e diretto da Enrico Deregibus e Giordano Sangiorgi, si sono fronteggiati anche Salvario in rappresentanza del Premio Pierangelo Bertoli, Lisbona per il Premio Bindi, i Yosh Whale per il Premio Buscaglione, La Quadrilla per il Premio Alberto Cesa/Folkest, Luchi per il Premio Ciampi, i Mislead per il Premio Augusto Daolio, Giulio Wilson per il Premio Bruno Lauzi e gli Helena per il Premio Manente.

Ognuno di loro ha eseguito un brano proprio ed una cover di un protagonista della musica italiana, in una sorta di passaggio di testimone. Ad esempio Daniela Pes ha proposto “Carne”, di un personaggio di rilievo della scena indipendente degli ultimi anni come Iosonouncane, mentre Federica Morrone ha cantato “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco ed Agnese Valle “Un paese di gente bambina” di Mario Panseri. Ma si sono ascoltate anche canzoni di Niccolò Fabi, Fabrizio De André, CCCP, Francesco De Gregori, Piero Ciampi, Mina, Pierangelo Bertoli, Fred Buscaglione.

A presentare lo stesso Deregibus insieme alla cantautrice Roberta Giallo, che era stata la vincitrice della scorsa edizione e che si è anche esibita in chiusura di serata. A salire sul palco in veste di ospiti ci sono stati anche Mauro Ermanno Giovanardi (a cui è andato un premio speciale del Mei) e il duo composto da Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo che ha presentato un omaggio a Nick Drake. Ad inizio serata spazio anche per la giovane band Il generatore di tensione, presentata dalla Fondazione Lucio Dalla. Il “Premio dei Premi” era dedicato ai 40 anni del disco “Pigro” di Ivan Graziani, omaggiato dal cantautore triestino Cortellino.

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«Da tecnico della materia qual è, l’assessore Paci sa bene che non c’è alcuna correlazione tra la manovra Conte e il tema degli accantonamenti. Ma come per tutti i maggiori problemi che attanagliano l’isola, il vicepresidente della giunta regionale prova a fare la voce grossa solo ora che a Roma non c’è più il governo amico di centrosinistra e usa strumentalmente l’argomento per provare a ridare fiato alla campagna elettorale per le regionali che vede la Giunta Pigliaru in estrema difficoltà.»

Lo afferma il senatore del Movimento 5 Stelle Emiliano Fenu, in risposta alla lettera inviata dall’assessore regionale del Bilancio Raffaele Paci al ministro dell’economia Giovanni Tria.

«La questione degli accantonamenti è ben chiara ai parlamentari del Movimento, così come è ben chiaro che la situazione economica dell’isola è stata aggravata dagli accordi capestro firmati a suo tempo da Pigliaru e Paci con i governi di centrosinistra. Noi ci impegneremo per far sì che si liberino risorse per l’isola, ma non sulla base delle fragili argomentazioni espresse da Paci nella sua lettera al ministro Tria. A differenza di quanto afferma l’assessore Paci, il disastro che il governo Conte ha ereditato dai precedenti governi sostenuti dal centrodestra e dal centrosinistra non consente purtroppo di chiudere la stagione del risanamento. La scelta che questo governo ha fatto – conclude Emiliano Fenu – è invece quella di orientare diversamente le risorse per la crescita, senza mutare il rapporto deficit/pil.»

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Nella tarda serata di ieri, a Selargius, i carabinieri della locale stazione hanno arrestato per resistenza e violenza a un pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato V.M., 52 anni, operaio del posto. L’uomo, controllato a bordo della propria autovettura a seguito di numerose infrazioni al codice della strada, ha insultato ripetutamente i carabinieri, aggredendoli con calci, pugni e morsi, prima di essere immobilizzato, grazie anche all’ausilio di una pattuglia del Norm e del commissariato di PS di Quartu.

L’operaio, una volta all’interno dell’autovettura militare, ha continuato a divincolarsi, infrangendo con i piedi entrambi i vetri delle portiere posteriori, prima di essere tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida fissata dall’Autorità giudiziaria per questa mattina.