11 May, 2025

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Dopo la conferenza di lunedì, tenuta dalla musicologa Myriam Quaquero, entra nel vivo l’VIII Festival pianistico del Conservatorio di Cagliari dedicato alla figura e opera di Claude Debussy nel centenario della morte.

Domani, mercoledì 18 aprile, alle 18,30 nell’Auditorium (in piazza Porrino) è in programma il primo concerto cameristico di questa nuova edizione.

Protagonista sarà il Quartetto “Andala” composto dai violinisti Corrado Masoni e Giorgio Oppo, dal violista Luigi Moccia e dal violoncellista Andrea Pettinau con la partecipazione della pianista Francesca Carta. Il programma della serata proporrà di Debussy L’Intermezzo e Scherzo per Violoncello e Pianoforte, la Sonata in sol minore L 140 per violino e pianoforte e il Quartetto in sol minore per archi.

Nato da un progetto del pianista Stefano Figliola, docente di pianoforte nell’istituzione musicale cagliaritana, il Festival Pianistico è divenuto negli anni un sicuro riferimento per quel pubblico che sempre più numeroso e attento ne ha seguito le precedenti edizioni.

Il festival quest’anno conta sulla collaborazione con i dipartimenti di Teoria e Analisi, Composizione, Direzione e Musicologia”, “Strumenti ad arco e a corda”, con la Sezione Interdipartimentale di “Discipline d’insieme e con l’Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Como.

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«Serve un progetto politico comune per il rilancio del Nord Sardegna.»

A sostenerlo è l’ufficio di coordinamento provinciale del partito di Energie Per l’Italia, riunitosi ieri sera, coordinato dalla coordinatrice  provinciale Elena Vidili e alla presenza del coordinatore di Sassari Alessio Paganini, per «affrontare la situazione di profonda crisi economico occupazionale che il territorio del triangolo Sassari Alghero Porto Torres» sta attraversando. Troppe incompiute e piani di rilancio annunciati e mai decollati. Che fine hanno fatto i piani di bonifiche dell’area di Porto Torres? Che fine ha fatto il frigo macello di Truncu Reale? Che fine ha fatto il piano di rilancio del porto di Porto Torres? Che fine ha fatto l’investimento sulla chimica verde a Porto Torres? Che fine ha fatto il piano industriale di rilancio dell’aeroporto di Alghero? Che fine ha fatto il piano di rilancio dell’area industriale provinciale di Truncu Reale? Che fine ha fatto il completamento della 4 corsie della Sassari-Alghero? Queste alcune delle domande che il partito di “Energie per l’Italia” si chiede. «Troppe incompiute e troppa assenza di una forte azione politica a favore del territorio da parte dei Sindaci di Sassari, Alghero e Porto Torres. Il nostro è un territorio addormentato e mal governato” serve una scossa straordinaria per ricreare la fiducia dei cittadini, degli imprenditori creando sinergie  fra le amministrazioni del triangolo Sassari, Alghero e Porto Torres che si confrontino unite e con forza  nei confronti di Regione e del Governo Nazionale, per ottenere il rispetto degli accordi e maggiori attenzioni e finanziamenti. Bisogna da subito stabilire linee programmatiche comuni, un’analisi approfondita dei disagi del nostro territorio, creando un tessuto socio-economico per poter vivere meglio, combattere la sempre crescente disoccupazione e aumentare la qualità della vita, del lavoro, del turismo, della tutela dei nostri beni culturali ed ambientali.»

«Rivolgo un appello al buon senso – è il messaggio finale, di Elena Vidili -, alla costituzione urgente di un tavolo di lavoro unico rivolto alle forze politiche ed associazioni civiche, alternative al PD e al M5S , nei comuni di Sassari, Alghero, Porto Torres e Sorso, interessate al rinnovo dei consigli comunali, guardando alla realtà politica complessiva dei comuni del triangolo Sassari Alghero Porto Torres, che si meritano un governo delle città diverso da quello proposto oggi da Nicola Sanna a Sassari, da Mario Bruno a Alghero e da Sean Wheeler a Porto Torres.  Serve un progetto politico amministrativo locale alternativo , che sappia rivendicare con forza le esigenze del territorio nei confronti del Governo nazionale e di quello regionale.»

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Giovedì sera, presso la Biblioteca Comunale di Carbonia, verrà presentato il libro di Giuliana Carta “L’ultima corsa”.

Giuliana Carta è una donna dotata di una forte passione, ma soprattutto di una grande grinta: leggere i suoi libri e vedere tutto quello che è riuscita a realizzare ci ricorda che nella vita, con la giusta dose di tenacia e quel pizzico di follia che contraddistingue i grandi sognatori, si può arrivare ovunque.
Ha al suo attivo la pubblicazione di: “Il segreto di Estelle”, “Il convegno degli orrori” e ora “L’ultima corsa”.

Dice di sé: «Mi descrivo come una mamma quarantenne col cuore da bambina che fa la psichiatra e sogna di diventare scrittrice (da grande). Posso solo aggiungere che Giuliana Carta è molto simile alla Giuliana scrittrice… ha solo una vita un po’ più aderente alla realtà!» 

La sua passione per la scrittura nasce sicuramente sulla scia della sua passione per la lettura, quando frequenta ancora le scuole medie e non sa cosa le riserverà il futuro.

Nel tempo il suo percorso di vita la porta a diventare medico e creare la propria famiglia. «Il mio lavoro costituisce una grossa parte della mia vita: ecco perché influenza ciò che scrivo. A volte penso che, se smettessi di lavorare, non avrei più nulla da scrivere».

 

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Due serate per celebrare la musica colta di matrice anglosassone, con un focus sulla celebre suite Atom heart mother contenuta nell’omonimo album dei Pink Floyd.

Mercoledì 18 aprile, alle 20,15, e giovedì 19 aprile, alle 19,30, nell’Auditorium del Conservatorio di Cagliari arriva “AHM, un itinerario nella musica anglossassone”, grande concerto che vedrà impegnato un imponente organico composto dall’Orchestra del Conservatorio, diretta da Alberto Pollesel, dal Coro Musica Viva di Cagliari, guidato da Maria Paola Nonne, e dalla Pink Floyd tribute band Signs of Life.

L’iniziativa nasce da un’idea di Ninni Pillai, componente del Consiglio accademico dell’istituzione musicale cagliaritana, che, dopo aver visto su You Tube un video in cui la suite Atom heart mother veniva proposta in maniera magistrale a Parigi da una grande orchestra, ha pensato di riproporre qui quell’idea.

Un’idea che in occasione delle due serate del 18 e 19 aprile abbraccerà anche altre sonorità del prezioso patrimonio musicale britannico: la musica di Edward Benjamin Britten (1913-1976) e quella di William Boyce (1711-1799).

Il concerto prenderà il via proprio con quest’ultimo, autore, tra l’altro, di sinfonie che costituiscono la musica inglese dell’epoca più eseguita e incisa. Per l’occasione sarà proposta la Sinfonia n. 1. Si prosegue con la Simple Simphony per archi op. 4 di Edward Benjamin Britten, scritta nel 1934 e basata sull’elaborazione di materiale risalente agli anni giovanili del compositore.

La serata si chiude con il pezzo forte del concerto: Atom Heart Mother, la suite che dà il nome al quinto album del gruppo rock inglese Pink Floyd, immesso nel mercato discografico nell’ottobre 1970. È considerato un classico degli anni ‘70 del Novecento che – nel particolare momento storico in cui il rock mondiale stava cercando una strada verso la sua maturità – si affianca ad altri lavori sperimentali condotti anche da altri gruppi rock dell’epoca, protagonisti del genere che fu definito rock sinfonico.

Per questa esecuzione Orchestra del Conservatorio e Coro Musica Viva saranno insieme alla rock band Signs on Life.

L’ingresso alle due serate è libero e gratuito. Per informazioni tel. 070 493118. 

 

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Scelte nutrizionali delle popolazioni del bacino mediterraneo, salute e promozione del viver bene. E ancora, confronto tra dieta sardo-mediterranea e tradizioni alimentari delle isole Baleari e di alcune zone della Spagna accomunate nella loro sobrietà alimentare dal piatto unico la “Panada”.

Questi ed altri ancora sono i temi al centro del dibattito transdisciplinare con ricercatori e addetti ai lavori nel campo della promozione del benessere di Sardegna, Spagna ed Isole Baleari dal titolo “Strategie Nutrizionali dei Popoli del Mediterraneo- Focus sui Piatti unici e salute – La Panada” in programma sabato 21 aprile 2018, dalle ore 9,30, nella sala conferenze dell’agriturismo “Is Scalas” di Assemini.

Il Convegno Internazionale è organizzato dalla Comunità mondiale della longevità, da Medicina sociale, dalla Fondazione di Sardegna, dall’Osservatorio internazionale sulla longevità e l’invecchiamento attivo, dall’ Associazione “Sa Mata” di Assemini e dall’Associazione “Città di Assemini”.

L’appuntamento, terza conferenza internazionale su queste tematiche, si inserisce nell’ambito delle iniziative svolte dalla Comunità mondiale della longevità che dal 2010 studia il legame tra invecchiamento attivo, benessere ed alimentazione. Inoltre raccoglie l’eredità e l’esperienza di tre precedenti meeting “Cent’annus papendi panadas” (2016 Assemini), “La via della Panada” (2016 Cuglieri) e “Panada di Sardegna” (2017 Oschiri) aggiungendo un ulteriore tassello alla ricerca sulla promozione del benessere.

I lavori si apriranno con una una relazione del presidente della Comunità Mondiale della Longevità Roberto Pili sulla metodologia nutrizionale dei piatti unici della dieta mediterranea in rapporto con la promozione della salute , il benessere e la longevità.

«L’equilibrato connubio nutrizionale dei piatti unici della Dieta Mediterranea , come la Panada – afferma Roberto Pili – è capace di riunire in un’unica portata, i principali macro e micronutrienti necessari per una corretta alimentazione. Questo di fatto ha contribuito al successo antropologico dei popoli mediterranei e posto la Sardegna ai vertici della centenarietà mondiale.»

A seguire il presidente dell’associazione “Sa Mata”, Veronica Matta, illustrerà i risultati della sua inchiesta antropologica “Panada on the road, viaggio antropologico sul gioiello della dieta sardo-mediterranea” nella quale sono descritti punti di contatto e le affinità tra Sa Panada, il tipico piatto unico della dieta sardo-mediterranea e specialità simili presenti nella tradizione spagnola e nelle isole Baleari.

«La Sardegna e le isole Baleari hanno più similitudini di quanto crediamo, entrambe sono al centro dei traffici e della storia del Mediterraneo – dichiara Veronica Matta – la cultura tecnica-alimentare mediterranea è il frutto di influenze e contaminazioni derivati da scambi commerciali e culturali da parte di quelle popolazioni che si sono avvicendate, navigando in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. Non è proprio remota la probabilità che Sa Panada sia nata da un’integrazione e resistenza con gli invasori, per poi diffondersi e resistere.»

Al tavolo dei lavori, moderati dal giornalista Gianni Filippini e da Veronica Matta, si alterneranno quindi alcuni ospiti dalla Spagna e dalle Isole Baleari: Francisco Salleras Juan, fondatore e Presidente “Caballeros y Damas de Honor de Santa Maria de la Panada”, Mario Alonso Aguado, Direttore de La Merced. Membro della Reale Accademia di Belle Arti e Scienze Storiche di Toledo, Pep Pelfort, Direttore Centre d’Estudis Gastronòmics Menorca, Bep Allès, Direttore “El Iris” e Presidente dell’associazione dei giornalisti e scrittori gastronomici delle Isole Baleari, Bartlomeu Arbona, maestro e scrittore. Questi ospiti stranieri racconteranno esperienze ispaniche nelle quali la propria tradizione alimentare si intreccia con spiritualità ed identità.

Sarà poi la volta degli ospiti sardi, tra cui Maria Carmela Deidda, presidente dell’associazione “Città di Assemini” e vice presidente del Centro internazionale di Etnostudi , di Mauro Perra, archeologo e Direttore del Museo archeologico di Villanofranca.

«La ricchezza di questo piatto, la diversità tra le varie panade e la loro costante presenza nel contesto sociale delle comunità – dichiara Maria Carmela Deidda – costituiscono la grande ricchezza di questo antico alimento dalle origini sconosciute. Tra le tradizioni che identificano un popolo sicuramente c’è il grande patrimonio gastronomico. La panada si apre al confronto internazionale diventandone un soggetto primario.»

Chiuderà la serie degli interventi la relazione di Andrea Loviselli, docente di Endocrinologia all’Università di Cagliari che riprenderà il tema delle qualità nutrizionali e proprietà della dieta sardo mediterranea nella prevenzione delle patologie età-correlate e le cosiddette patologie non trasmissibili.

Dopo i lavori della mattina sempre presso l’Agriturismo Is Scalas, si terrà a partire dalle ore 15:30, il grande Concorso “La Panada d’oro”, organizzato da Sa Mata, Centro Etnostudi, Osservatorio Mondiale della longevità e Gruppo Folk Città di Assemini, Gurulis Nova e la Casa della Panada che unirà gruppi di bambini di Assemini, Cuglieri e Oschiri in un confronto culturale e culinario nell’antica arte della panada. Seguirà lo show cooking coi maestri e artigiani provenienti dalla Sardegna e dalle Isole Baleari al termine del quale si potranno degustare le attese e appetitose panadas/panades.

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Su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, la Giunta regionale ha assegnato gli obiettivi ai direttori generali delle aziende per il 2018, a partire dalla rilevanza che l’esecutivo ha assegnato al miglioramento dei tempi d’attesa per visite ed esami.

«E’ per noi obiettivo fondamentale abbattere le liste d’attesa – ha detto l’assessore Luigi Arru – mentre sul piano del controllo della spesa, registriamo favorevolmente i risultati ottenuti lo scorso anno: a fronte di un target di 45 milioni, i risparmi sui costi della produzione risultano pari 42 milioni.»
Gli obiettivi strategici assegnati alle aziende sanitarie vengono articolati in tre aree: Area dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e della qualità; Area della sostenibilità economico finanziaria; Area informatica e dei flussi informativi. All’interno dell’area dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza i pesi sono stati ripartiti tra: – assistenza collettiva, peso 33,3%; – assistenza distrettuale e ospedaliera (aggregate in una logica di continuità), peso 66,7%. Nell’ambito dell’assistenza collettiva sono state individuate due sotto aree: – area della sanità pubblica e della promozione della salute umana (peso 66,7%); – area della sanità pubblica animale (peso 33,3%). Nell’ambito dell’assistenza distrettuale e ospedaliera sono state individuate due aree: – area della Qualità e Governo clinico (peso 26,6%); – area del mantenimento dei LEA, del miglioramento dell’Appropriatezza e dell’Efficacia del SSR (peso 73,4%). All’interno dell’area dell’erogazione della sostenibilità economico – finanziaria i pesi sono stati ripartiti tra: – dimensione della razionalizzazione e contenimento della spesa, peso 57,5%; – dimensione della riqualificazione e potenziamento del patrimonio immobiliare, peso 15%; – dimensione della gestione amministrativo-contabile, peso 27,5%. Rispetto agli obiettivi 2017 si è voluto attribuire una rilevanza strategica al rispetto nei termini di presentazione dei documenti di programmazione e rendicontazione e in generale di tutti gli elementi informativi di natura economico – finanziaria richiesti dall’Assessorato, la cui mancata trasmissione determina un impatto negativo sugli adempimenti imposti nei confronti della Corte dei Conti, dei Ministeri e degli altri organismi a vario titolo interessati dagli adempimenti. All’interno dell’area informatica e dei flussi informativi i pesi sono stati ripartiti tra: – dimensione della gestione delle liste d’attesa, peso 33%; – dimensione della tempistica e del valore informativo dei dati, peso 47%; – Dimensione della informatizzazione aziendale, peso 20%.
Gli obiettivi al Direttore generale dell’AREUS sono stati assegnati con delibera a ottobre dello scorso anno e integrati sulla base degli obiettivi strategici affidatigli dall’assessorato.

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La Giunta regionale ha stanziato 6,8 milioni di euro per lo sviluppo dello spettacolo dal vivo in Sardegna. Su proposta di delibera dell’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, l’Esecutivo ha deliberato lo stanziamento di quasi 7 milioni di euro che sarà destinato a favore di manifestazioni dal vivo di teatro, musica e danza.

«E’ un finanziamento molto importante, che destiniamo a un comparto che in questi anni è davvero cresciuto nella nostra Regione – ha detto l’assessore Giuseppe Dessena – ma che, al contempo, ha dovuto affrontare anche diverse criticità a causa dei criteri dell’articolo 56, che lo regola. Abbiamo per questo provveduto a un aggiornamento e adeguamento dei criteri applicativi, grazie a un costante tavolo di confronto con le parti interessate. Metodo del quale sono molto orgoglioso e che ha portato a un risultato del quale siamo soddisfatti.»
Le modifiche dei criteri riguardano in particolare l’introduzione di nuovi soggetti ammissibili, la possibilità di accedere attraverso associazioni temporanee di impresa o di scopo, i requisiti di accesso al contributo e alle premialità, e alcuni aspetti concernenti la rendicontazione.

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Scadono il 2 maggio i termini per l’affidamento della gestione dello stadio Comunale di Cortoghiana. Il comune di Carbonia ha recentemente indetto un avviso di evidenza pubblica finalizzato alla gestione dell’intera struttura per un periodo di tempo di tre anni, con possibilità di rinnovo per un ulteriore triennio, su concorde volontà delle parti: Amministrazione comunale e società sportiva aggiudicataria dell’appalto. «Il nostro obiettivo è consolidare e valorizzare la funzione sociale che tale campo riveste per gli atleti di Cortoghiana, che lo considerano a tutti gli effetti un centro di aggregazione della comunità locale», ha affermato il sindaco Paola Massidda.

Il criterio di aggiudicazione dell’appalto si baserà sull’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata in considerazione del miglior rapporto qualità/prezzo. I soggetti ammessi a partecipare alla gara sono: operatori economici; società o associazioni sportive dilettantistiche affiliate alle federazioni sportive e discipline associate riconosciute dal Coni; enti di promozione sportiva o società aderenti riconosciute dal Coni; federazioni sportive nazionali e/o regionali e discipline associate riconosciute dal Coni; associazioni senza scopo di lucro che abbiano nel loro statuto lo svolgimento di un’attività sportiva.

L’assessore dello Sport, Valerio Piria, ha spiegato quali saranno le specifiche che regoleranno il contratto d’appalto: «Al gestore spetteranno le entrate derivanti dalle tariffe di utilizzo, dalla gestione di eventuali punti di ristoro, dalla pubblicità, dalle sponsorizzazioni e dall’organizzazione di eventi di carattere extra sportivo. Il Comune erogherà annualmente al gestore un contributo finalizzato a sostenere, in particolare, le spese per le utenze di energia elettrica e di acqua. Nel dettaglio, 1.000 euro il primo anno, 800 euro il secondo e 600 euro il terzo anno».

Le domande di partecipazione all’appalto dovranno essere presentate, entro e non oltre le ore 12.00 del 2 maggio 2018, al seguente indirizzo: Ufficio Appalti del Comune di Carbonia,  piazza Roma 1, 09013 Carbonia.

Valerio Piria.

Paola Massidda.

 

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Il Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia ha aderito alla richiesta di patrocinio e di collaborazione formulata dal Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Pavia per il simposio “Ri-trascrizioni: la scrittura manuale tra storia, arte e neuroscienze”, organizzato dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia e dall’Università degli Studi di Pavia.

Il saluto del Circolo ai convegnisti è stato portato dalla presidente Paola Pisano.

Nell’ottica di promozione dei prodotti sardi il Circolo  ha offerto ai convegnisti, alla fine dei lavori, nel  salone del Rettorato, un apprezzato buffet “alla sarda” (grazie ai soci Angela Congiu, Gesuino Dente e Luca Lazzati).

L’importante incontro di studi  ha avuto notevole eco presso la stampa nazionale (giornali, radio e tv).

“La Repubblica” gli ha dedicato prima un articolo e poi un’intera pagina (entrambi a firma di Giuliano Aluffi). Ecco cosa ha scritto il 4 aprile il quotidiano. «Salvate la scrittura manuale per proteggere la memoria e la creatività». È lo spirito del simposio “Ri-Trascrizioni, la scrittura manuale tra storia, arte e neuroscienze” che si terrà il 10 aprile all’Università di Pavia, e che inaugurerà un’opera di ricopiatura a mano, aperta a tutti, degli “Esercizi di stile” di Raymond Queneau. «Il progetto Ri-Trascrizioni nasce da un’idea di Antonello Fresu, psichiatra e artista visivo di successo – spiega Gabriella Bottini, docente di Neuropsicologia all’Università di Pavia -. L’idea è di esporre in luoghi pubblici una postazione con un libro, perché chi vuole possa copiarne brani a mano su un libro bianco». Lo scopo è sottolineare il valore cognitivo della scrittura. «Oggi c’è un impoverimento espressivo degli studenti – spiega Eraldo Paulesu, docente di psicologia all’Università di Milano-Bicocca. «Legato alla predominanza, sui mezzi digitali, dell’audio, delle abbreviazioni e dei testi supercontratti. Il recupero della scrittura manuale può ridarci padronanza nell’esprimerci».

Ha scritto, fra l’altro, il settimanale “Famiglia  Cristiana”: «Pochi giorni fa anche gli studiosi di neuroscienze dell’Università di Pavia, in un simposio sul tema “Ri-Trascrizioni, la scrittura manuale tra storia, arte e neuroscienze”  hanno fatto eco agli appelli lanciati dai loro colleghi americani ribadendo l’utilità e la bellezza della scrittura manuale ai fini della cognizione vera e propria. Prendere appunti con la penna durante una lezione – per esempio – aiuta a farne propri i contenuti. In altre parole è il primo passo dell’apprendimento, molto più utile della trascrizione meccanica delle parole dell’insegnante, anche se più veloce, attraverso la tastiera del computer».

Si è verificata una curiosa predominanza delle caratteristiche connotative della “sardità” e della “sarditudine” tra i relatori. Antonello Fresu, fratello del musicista Paolo Fresu. Di padre originario dell’oristanese Eraldo Paulesu (Università di Milano-Bicocca: “Cervello, lettura e scrittura nell’era dei robot: scenari dal XXII secolo”). Di madre sarda Clelia Martignoni (Università di Pavia: “Scritture e ri-scritture dal Centro manoscritti e altro”). Silvana Borutti (Università di Pavia), nella sua relazione “Tracce e identità. Bambini, antenati, artisti”, ha citato l’opera dello scultore sardo (Olbia, 1929) Giovanni Campus: «Anche Campus, in un’opera in cui una corda è applicata al complesso nuragico Genna Maria, fa un’operazione biomorfica che collega la vita alla cosa inanimata: Campus persegue, attraverso il segno-corda, che delimita un luogo e lo risimboleggia, una comparazione con le misure primarie del sito nuragico».

Dopo il rinfresco, tutti nello Shop-Up (negozio di vendita e promozione prodotti a marchio Università degli Studi di Pavia) del Cortile dei tassi a ricopiare a mano pagine degli “Esercizi di stile” di Raymond Queneau (di cui Michele Spinicci aveva letto alcuni brani nel corso del convegno).

Paolo Pulina

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Le emissioni di CO2 prodotte da agricoltura, trasporti, edilizia e rifiuti dovranno essere ridotte del 30% per il 2030 e la deforestazione dovrà essere compensata piantando nuovi alberi.

Questi sono gli obiettivi di due proposte di legge adottate oggi in via definitiva dal Parlamento europeo.

Gli obiettivi dell’UE dovranno essere trasformati in obiettivi nazionali vincolanti per i settori che non rientrano nell’attuale sistema comunitario di scambio delle quote di emissione, vale a dire l’agricoltura, i trasporti, l’edilizia e i rifiuti, che insieme rappresentano circa il 60% delle emissioni di gas ad effetto serra dell’Unione.

Questi tagli contribuiranno a rispettare l’impegno collettivo dell’UE di ridurre del 40% le emissioni di gas ad effetto serra in tutti i settori e riportarle ai livelli del 1990, come previsto dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

«Abbiamo fatto del nostro meglio per concordare un ambizioso regolamento europeo in materia di azione sul clima, nonostante i tentativi di molti governi dell’UE di minare la nostra ambizione – ha affermato il relatore Gerben-Jan Gerbrandy (ALDE, NL) -. Grazie alle pressioni del Parlamento, siamo riusciti a ridurre il budget di carbonio consentito con le emissioni di circa quattro milioni di automobili. I governi europei dovranno fare di più e prima. Ritardare l’azione in favore del clima non è più possibile; questo regolamento chiede a tutti i governi di accelerare gli investimenti verdi per affrontare le emissioni provenienti da agricoltura, trasporti, rifiuti ed edifici.»

Il regolamento è stato approvato con 343 voti favorevoli, 172 contrari e 170 astensioni.

Il Parlamento ha adottato un’altra normativa volta a ridurre le emissioni di gas a effetto serra derivanti dall’uso del suolo e dalla silvicoltura e ad aumentare il livello delle emissioni assorbite dalle foreste per far fronte ai cambiamenti climatici. 

Attualmente, le foreste dell’UE assorbono l’equivalente di quasi il 10% del totale dei gas a effetto serra prodotti dall’Unione ogni anno.

La legge approvata stabilisce che i Paesi dell’UE dovranno garantire che la deforestazione sia bilanciata da nuovi alberi e introduce le misure da adottare per promuovere l’assorbimento di CO2 delle foreste, delle coltivazioni e dei pascoli.

I deputati hanno rafforzato queste disposizioni aggiungendo che, entro il 2030, gli Stati membri dovranno impegnarsi affinché l’assorbimento di CO2 superi le emissioni, in linea con gli obiettivi a lungo termine dell’UE e con l’Accordo di Parigi.

«Le attività LULUCF riguardano il contributo positivo dell’agricoltura e della silvicoltura per combattere i cambiamenti climatici – ha affermato il relatore Norbert Lins (PPE, DE) -. Il Parlamento si è impegnato per trovare un equilibrio tra flessibilità e le norme contabili comparabili per i 28 Stati membri. Sono convinto che siamo riusciti a rafforzare la bioeconomia – legno per edilizia, mobili e bioenergia (…) Con questa legislazione stiamo inviando un messaggio: desideriamo che le nostre foreste in Europa continuino a essere gestite in modo sostenibile e continuare a mantenere una forte silvicoltura in Europa», ha concluso.

Il regolamento è stato approvato con 574 voti favorevoli, 79 contrari e 32 astensioni.